Qui Torino – Da Israele, per suonare insieme
“Questa è energia pura, ed è divertente” sono le prime parole di Bar Avni, la giovanissima direttrice d’orchestra israeliana che sta in queste ore dirigendo l’orchestra del progetto Music for peace and friendship a Torino. Una pausa minima, dieci minuti che permettono ai suoi musicisti di affollarsi intorno a un grande tavolo per una merenda, scambiare due parole, eppure molti di loro restano insieme nella sala dove stanno provando, e continuano a fare musica insieme, per il puro piacere di suonare. “Questa formazione non è neppure giovanissima, è neonata! I ragazzi non si conoscevano, non hanno mai suonato insieme, e ora, a quattro giorni dal loro primo incontro, sono un’orchestra, un’orchestra vera. Non sono due gruppi distinti, sono perfettamente integrati, sono bravissimi”.
Una notevole differenza dai professionisti con cui è abituata a lavorare, musicisti della Israeli Chamber Orchestra, che “certo, sono professionisti, sono bravissimi, preparati, rispettosi, ma è un’alta cosa, è lavoro… questo è divertimento, questi ragazzi sono la cosa per cui vale la pena di impegnarsi, ti danno un’idea di futuro”. È sinceramente ammirata, Bar Avni, sia per la qualità che per la serietà dei giovanissimi che dall’inizio della settimana passano le loro giornate immersi nella musica. “E si divertono, è evidente, e si sente da come suonano… non c’è modo migliore di fare musica”. La rete Mirè, che raggruppa alcune decine di scuole medie a indirizzo musicale, insieme alla scuola ebraica e con il patrocinio del comune, ha lavorato incessantemente per portare in Italia 13 giovanissimi israeliani, e permettere loro di suonare insieme a una cinquantina di ragazzi, in media un poco più grandi, che li ospitano nelle loro case. Bar Avni, giovane ma già affermata direttrice, ha un evidente carisma e i ragazzi oltre a essere concentratissimi la riconoscono come una persona che li ascolta, che li capisce. Ospitati dalle famiglie italiane, i ragazzi sono entusiasti dell’esperienza, dell’ospitalità, dell’opportunità di scoprire cose nuove. “Ospito a casa mia un sassofonista, ha la mia età… stiamo bene insieme, suoniamo, chiacchieriamo, ho scoperto un fracco di cose sulla sua cultura”, racconta con evidente entusiasmo uno dei violinisti. Una sua collega, violoncellista, è impressionata più dalla sensazione di essere cambiata, e con un poco di imbarazzo racconta di come si sente cresciuta, non solo come musicista.
La responsabile di Youth & Music Israel, Avital Rapoport, la sua collaboratrice Mai Dagan e Valeria Fantino e Alberto Delle Piane, preside e professore dell’istituto comprensivo di Trofarello compongono un gruppoorganizzatore estremamente affiatato, capace a far fronte alle mille esigenze, senza però far mancare lo spazio per una passeggiata per la città, una cena tutti insieme o – così, quasi per caso – la programmazione del prossimo appuntamento, forse la primavera prossima.
Il concerto di sabato sera, al Sermig, è solo l’inizio, non la fine dell’avventura.
Ada Treves twitter @atrevesmoked
(21 febbraio 2014)