…margini

Una takkanah di Rabbi Gershom (ca. 960-1028) figlio di Jehudah di Magonza proibisce di tagliare i margini bianchi dei manoscritti. Il decreto rabbinico appare motivato dal fatto che l’assenza di margini avrebbe spinto i commentatori a sovrascrivere il testo corrompendolo, alterandone ambiguamente il contenuto originale, producendo discordanze sugli usi e sulle tradizioni locali. La conservazione del margine è invece un invito a sporcare la pagina con note e commenti, a proseguire lo studio, a produrre varianti, a verificare in proprio le verità altrui. E se poi il margine rimane bianco, allora è uno spazio dedicato al silenzio, al pensiero. Alla fine, è bello osservare come lo sviluppo della cultura, del dialogo, della riflessione, corrisponda con il rispetto anche estetico per l’integrità del testo.

Dario Calimani, anglista

(25 febbraio 2014)