…Merkel
Per capire le parole seguenti bisogna aver visto una certa fotografia pubblicata sui giornali di ieri al termine della visita della Cancelliera Angela Merkel in Israele. Nel corso della conferenza stampa conclusiva, si vede Bibi Netanyahu che accanto alla Merkel dà la parola a un giornalista sollevando l’indice della mano sinistra. Il dito illuminato dai flash proietta sul labbro superiore della Merkel un’ombra che sembra un baffetto. Un baffetto. Sul volto imberbe dagli occhi cerulei e il caschetto a frangetta della statista tedesca. Déjà vu? L’associazione è immediata e inevitabile. E quanto ingiusta! In fondo Angela è una brava e operosa ragazza democristiana, cresciuta nella DDR, laureata in scienze, onesta e equilibrata, coerentemente filo israeliana. Eppure le cellule del cervello e della coscienza non possono fare a meno di associare. Più delle dichiarazioni, della diplomazia, dei numerosi trattati bilaterali firmati in questi giorni, è questa l’immagine che resterà della visita del governo tedesco a Gerusalemme. Siamo condizionati dai nostri neuroni.
Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme
(27 febbraio 2014)