EJC – Ucraina, nucleare iraniano, razzismo. Leader a confronto sul futuro
La questione iraniana e il ruolo dell’Europa, ma anche la crescita dei consensi dei partiti xenofobi in vista delle prossime elezioni europee. Grande attenzione poi verso la situazione in Ucraina e l’allarme antisemitismo nel paese diviso e in rivolta. Lo European Jewish Congress si è ritrovato a Vienna per il suo annuale incontro esecutivo. Al centro della discussione proprio i temi d’attualità. A partecipare, in qualità di membro del Consiglio, è stato tra gli altri anche rav Yaakov Dov Bleich, figura fondamentale della vita ebraica in Ucraina già vicepresidente del Congresso ebraico mondiale. A margine del Consiglio di Vienna (a rappresentare l’Italia il consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Claudia De Benedetti) anche l’incontro di una delegazione del Congresso ebraico con il presidente austriaco Heinz Fischer, che nelle scorse settimane aveva tra l’altro incontrato il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif. “La minaccia nucleare oggi è più seria che mai, poiché la pressione sugli iraniani è diminuita e il paese sta cominciando a superare la crisi economica. Presto saranno in grado di riattivare tutti gli elementi del programma che erano stati congelati durante i negoziati. È vitale che la comunità internazionale, rappresentata dal 5+1, intraprenda tutti i passi necessari nella parte finale del negoziato per tenere alta la pressione” il monito del presidente dell’EJC Moshe Kantor, che ha ricordato i rischi del permettere all’Iran di proseguire l’arricchimento dell’uranio e le conseguenze per la stabilità della regione.
Tra i temi trattati nell’incontro con Fischer anche la preoccupazione per l’incremento di episodi di antisemitismo. “Nonostante l’Austria abbia una delle migliori legislazioni contro l’istigazione all’odio e la rinascita dei movimenti neonazisti, i casi di antisemitismo sono aumentati drammaticamente – ha sottolineato Kantor – Dobbiamo rimanere vigili contro qualunque espressione di antisemitismo, odio e xenofobia”.
(28 febbraio 2014)