Torino, Trieste e l’Europa dell’est
È stato David Sorani, vicepresidente della keillah torinese, a introdurre ieri sera l’incontro organizzato in collaborazione con la comunità ebraica di Trieste al Centro sociale. La presentazione del libro Ebrei, il popolo universale dell’ungherese György Konrád è così iniziata con una approfondita analisi di un testo che, interrogandosi sul passato e sul presente degli ebrei d’Europa, ha dato lo spunto a numerose riflessioni sulla situazione contemporanea. Il vicepresidente, presentando il volume ha anche letto alcuni brani, e raccontato il successo dell’opera, che curatore e traduttrice, insieme a Mauro Tabor, vicepresidente e assessore alla Cultura della Comunità Ebraica di Trieste hanno portato ieri sera a Torino. György Konrád, uno dei più importanti intellettuali e scrittori ebrei ungheresi del nostro tempo, è sopravvissuto alla Shoah quando era piccolissimo, grazie a una serie di coincidenze fortuite. Molto critico nei confronti del regime comunista, è diventato un simbolo della contestazione, sostenendo con gran forza la necessità di una democrazia liberale in Ungheria.
Nelle pagine di Ebrei, il popolo universale (Gaspari Editore), tradotto da Eva Horváth, collaboratrice della comunità triestina e curato dallo storico Gianluca Volpi, dell’università di Udine, la riflessione sulla memoria del popolo ebraico e sul rapporto degli ebrei ungheresi con la propria patria ha aperto spazio a numerosi interrogativi che sono stati affrontati durante la serata, soprattutto in riferimento all’Ucraina e alla lettura delle varie fasi della rivolta.
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(28 febbraio 2014)