Ticketless – Milena

cavaglionQuesta settimana vorrei segnalare un libro, pubblicato da una piccola casa editrice. L’ha scritto una ricercatrice che da anni viaggia nella parte orientale d’Europa, una di quelle persone cui ti viene voglia di chiedere un’opinione su ciò che sta accadendo in Ucraina. Donatella Sasso ha provato a raccontare la vita di Milena Jesenskỳ (“Milena. La terribile ragazza di Praga”, Effatà editrice, 2014). Lo ha fatto con la leggerezza che s’adopera quando si deve raccontare qualche cosa di complesso a un adolescente. Ne è venuto fuori un libro intenso, ma al tempo stesso semplice. Sul piano il libro assomiglia a un libro per ragazzi. milenaDi Milena sono note le lettere scambiate con Kafka: l’autrice se ne serve in uno dei capitoli più intensi del libro, ma “la terribile ragazza di Praga” è stata molte altre cose, che tendiamo a dimenticare. Accade con Milena quanto sta accadendo con la Arendt: si parla di lei come dell’amica di Kafka, di Arendt si parla esclusivamente come autrice de “La banalità del male”. Milena ha avuto una infanzia difficile, ha imparato a conoscere presto la strada dell’esilio. Sarà deportata a Ravensbrück, ove ha conosciuto di Margarete Buber Neumann, che le dedicherà una biografia molto importante. Il libro di Donatella Sasso possiede la virtù della chiarezza, espone i fatti, alla fine il racconto prende il lettore alla gola. Un testo da utilizzare nelle scuole per capire l’Europa centro-orientale: ferite antiche che tardano a rimarginarsi. C’è un capitolo conclusivo (Di Milena dopo Milena) che proietta il lettore con giusta brutalità dentro i dilemmi della contemporaneità.

Alberto Cavaglion

(5 marzo 2014)