Villa Emma, un luogo per la Memoria
I ragazzi ebrei arrivati dall’Europa centro-orientale e balcanica vicino a Modena, in quella Villa Emma che grazie al sostegno degli abitanti di Nonantola seppe accogliere e salvare saranno il punto di partenza del convegno internazionale “Un luogo a questa storia” che, in occasione della Giornata europea dei Giusti, sarà dedicato al progetto di costruzione di un memoriale. Nel luogo dove sono numerosi i segni della memoria – una targa, un monumento, la nascita della Fondazione Villa Emma sede di una appassionata e rigorosa ricerca storica – per tre giorni numerosi studiosi si confronteranno sulle cause delle persecuzioni, su tregue e violenze, sulla solidarietà e sulle forme di resistenza civile al centro di quella storia. Il comitato scientifico, composto da Maria Bacchi e Alberto Cavaglion, Mostafa El Ayoubi, Luigi Pedrazzi, Micaela Procaccia, Klaus Voigt, sotto il coordinamento di Simona Bezzi e Fausto Ciuffi, ha organizzato tre giornate suddivise in sessioni tematiche, che oggi si occuperanno di Irruzione dell’infanzia della storia, con Sara Valentina Di Palma dell’Università di Siena e Bruno Maida dell’Università di Torino e di Giusti, zone d’ombra e carnefici, argomento che invece sarà approfondito da Liliana Picciotto della Fondazione Cdec di Milano e da Luciano Allegra, docente dell’Università di Torino. Venerdì il focus sarà sulla progettazione del memoriale, che nel caso di Villa Emma, significa stabilire contatti e relazioni con altri luoghi di memoria e centri di ricerca in Italia e all’estero, agendo su terreni disciplinari che legano costantemente storia e memoria, progettazione museale e gestione di spazi memoriali, ricerca storica e strategie di formazione.
Si inizierà con una tavola rotonda curata da Simona Bezzi, Maria Laura Marescalchi, Elena Pirazzoli e Guido Pisi e coordinata da Fabio Levi del Centro internazionale di studi Primo Levi di Torino, a cui interverranno Tomaso Montanari, Università di Napoli “Federico II”, Michele Sarfatti della Fondazione Cdec, Adachiara Zevi della Fondazione Bruno Zevi.
L’approfondimento del rapporto della memoria con i luoghi sarà invece a cura di Yehudit Inbar dello Yad Vashem di Gerusalemme che spiegherà come venga rappresentata l’infanzia nei musei della Shoah, mentre Beate Kosmala, del Memoriale Stille Helden Berlino, dedicherà il suo intervento a Il coraggio e il silenzio: la scena degli eroi civili. Maria Bacchi, della Fondazione Villa Emma, aprirà la quinta sessione, sulla fragilità dei sistemi di solidarietà, in cui interverranno anche Alberto Cavaglion e Klaus Voigt.
Rivolgersi ai luoghi del presente in cui vengono negati diritti fondamentali, ribadire le ragioni del dialogo, disegnare e riannodare convivenze, frequentare le riflessioni e il lavoro di quanti operano tra le comunità ferite; indagare la realtà in cui viviamo, e interrogare la storia per costruire memoria, sono questi i principi guida del convegno, la cui terza giornata si aprirà con le parole di Anna Bravo, dell’Università di Torino, su Il sangue risparmiato e i silenzi della storia. Stefano Levi Della Torre del Politecnico di Milano, invece, affronterà il tema dell’etica della solidarietà e della riconoscenza, e precederà la conclusione dei lavori, che vedrà l’incontro con Pupa Garribba e Bruno Segre e le parole di Fausto Ciuffi, a raccontare il progetto del memoriale, che è solo il punto di partenza dei lavori.
Ada Treves twitter @atrevesmoked
(6 marzo 2014)