Ricotta e cioccolato da Oscar
Un dolce che è leggenda, un dolce da grande bellezza. È la torta ricotta e cioccolato di Boccione, il mitico forno kasher del Portico d’Ottavia. A confessare la propria passione per il dessert, magnificato persino sulle pagine del New York Times (“In Rome’s Ghetto, a Bakery Stays Sweet”, titola un articolo del 2009), è stato il regista della pellicola che ha riportato l’Oscar in Italia. Nelle passeggiate in centro di Paolo Sorrentino e famiglia immancabile sarebbe infatti una sosta nella piccola attività artigianale gestita della famiglia Limentani, autentico pezzo di storia di Roma e della sua comunità ebraica. Pioggia o sole, primavera o inverno: una lunga fila di gente in fila per assaggiare le prelibatezze locali è lo sfondo permanente di questo angolo di quartiere che custodisce – con veracità – storie e passioni degli ebrei romani.
“Il segreto della nostra torta? Che è buona”, spiegano senza giri di parole al banco mentre, quasi come una catena di montaggio, vengono serviti i vari clienti in trepidante attesa. Tra questi, non di rado, molti nomi noti. “Grazie a Dio qua passa tanta gente, non ci possiamo proprio lamentare. Tanti personaggi famosi ma di Sorrentino proprio non mi ero accorta. Mi fa piacere”, spiega una delle inservienti. Incontri con vip sono all’ordine del giorno. Memorabile l’aneddoto che riguarda uno dei più grandi registi di sempre, Steven Spielberg. “Sembrava uno dei tanti e ricordo ancora quanto si offese quando non lo riconoscemmo. Ma che ci posso fare io, mica lo conosco di faccia. All’americano alla fine ho fatto: lo vuoi il dolce oppure no?”.
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(4 marzo 2014)