“Sannicandro Garganico, la gioia di un incontro unico”

In occasione dell’ingresso del Sefer Torah di Sannicandro Garganico il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha pronunciato il seguente intervento:

Care amiche e cari amici,
non è la prima volta che ci incontriamo.
Ma è la prima volta che ci incontriamo a Sannicandro Garganico.
I nostri precedenti incontri sono avvenuti a Bari, a Trani o in Calabria, a Belvedere Marittimo.
Vederci qui a Sannicandro, nel vostro paese, ha un significato particolare e mi procura una grande gioia.
La presenza del Sindaco e di altre autorità, che ringrazio a nome di tutti, accentua l’importanza di questa giornata.
Tutti sappiamo e abbiamo preso coscienza che l’ebraismo, in tutto il Meridione d’Italia, dai tempi antichi fino all’inizio del Sedicesimo secolo,
è stato grande e fiorente, fonte di cultura, di civiltà e di benessere materiale e spirituale per tutte le regioni e in particolare per Puglia, Calabria e Sicilia.
Scopriamo continuamente nuove prove e nuovi reperti archeologici di questa grande realtà.
L’Inquisizione dal 1492 inferse colpi mortali a centinaia di Comunità sparse in tutto il territorio, ma non riuscì ad annientare totalmente i valori, la cultura e le tradizioni ebraiche che, ancora oggi, miracolosamente dopo oltre 500 anni, sopravvivono in molte famiglie e ancora costituiscono un antico bagaglio di ricordi tramandati, che tendono in questi anni a riemergere.
Ma Sannicandro ha una storia particolare, speciale, unica.
Gli ebrei da secoli non praticano alcuna forma di proselitismo, non cercano, né tanto meno esercitano alcuna forma di pressione, per convincere chiunque a convertirsi all’ebraismo.
Per questo la storia di Donato Manduzio e della nascita spontanea di una comunità ebraica a Sannicandro ha dei connotati in base ai quali, veramente, la realtà supera qualsiasi immaginazione.
Nel lasso di tempo, relativamente breve, di circa 20 anni, la comunità di Sannicandro ha effettuato un percorso, coronato dall’alyà in Israele nel 1949, simile a quello che il popolo ebraico ha effettuato in 4000 anni.
Ma evidentemente i sannicandresi sono pieni di vitalità e di risorse e non cessano mai di stupirci, infatti, dopo l’alyà del 1949, rimasero a Sannicandro quattro donne, e gli ebrei da sempre sanno bene di cosa possono essere capaci quattro donne, quattro madri coalizzate fra loro!
Dalla loro opera concreta e pratica di studio e di insegnamento è ormai risorta una comunità nuova.
Mi riferisco a voi che siete oggi qui riuniti con noi!
Voi che avete conquistato la stima e il rispetto sia delle autorità civili che di quelle religiose ebraiche e che siete nuovamente oggi una piccola ma fiorente realtà, con una propria organizzazione, una propria sinagoga e una rete di relazioni con l’ebraismo pugliese, italiano e israeliano.
Oggi qui festeggiamo, con l’introduzione di un nuovo Sefer Torah, anche, simbolicamente, il forte legame e l’unità fra ebraismo antico, ebraismo nuovo e ebraismo in fase di riscoperta e di rinascita.
Un messaggio e un esempio di incrollabile fiducia nel futuro ci perviene da voi di Sannicandro che avete avuto l’orgoglio e il coraggio di rivendicare un’identità ebraica proprio nel periodo in cui il fascismo e il nazismo si apprestavano a tentare di realizzare lo sterminio, l’annientamento, la Shoah di tutto il popolo ebraico.
Non possiamo che esprimere a voi, che idealmente rappresentate anche le generazioni che vi hanno preceduto, tutto il rispetto e l’ammirazione per il vostro eroico coraggio e formulare l’impegno a proseguire insieme lungo un percorso, non facile, ma che sarà sempre rivolto a far prevalere i più alti valori di civiltà, di amicizia e di fratellanza fra i popoli.

Renzo Gattegna,
presidente Unione delle Comunità Ebraiche Italiane

(9 marzo 2014)