“Cori antisemiti, individuare i responsabili”
Continua a suscitare reazioni, nei vertici del mondo del calcio e tra gli addetti ai lavori, la ferma presa di posizione del presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna intervenuto domenica scorsa al termine dell’incontro Juventus-Fiorentina per denunciare i “cori indecenti” pronunciati da alcuni supporter bianconeri all’inizio del primo tempo.
Dopo la forte evidenza attribuita alla protesta degli ebrei italiani da tutta la stampa nazionale, dal presidente del Coni Giovanni Malagò al presidente della Federcalcio Giancarlo Abete – in attesa del pronunciamento giudiziario sulla vicenda (è stato richiesto un supplemento d’indagine e sembra stringersi il cerchio attorno ai responsabili) – va rafforzandosi, in chi ha il potere di prendere decisioni, la consapevolezza che nuove e più efficaci strade debbano essere intraprese per contrastare la diffusione di odio, violenza e razzismo nelle curve degli stadi.
Dopo l’intervento di Mariella Scirea, vedova del leggendario Gaetano, che ha minacciato di far togliere il nome del marito dalla curva (“Cori beceri e incivili? Via il nome dalla curva”), da segnalare la presa di posizione del presidente della Juventus Andrea Agnelli che, pur riconoscendo l’importanza dei temi sollevati, ha cercato di ridimensionare l’accaduto con le seguenti affermazioni: “Domenica dalla tribuna non ho sentito nulla. Ci può essere stato un coro sbagliato, ma da parte di 30-40 persone: bisogna evitare di fare da cassa di risonanza a certi comportamenti che producono uno spirito di emulazione tra ragazzi di 25 anni, che non hanno visto l’Heysel, non sanno dov’è Superga o non hanno mai sentito parlare della Shoah”. Parole che hanno suscitato apprezzamento per il suo rinnovato impegno, ma anche le perplessità di chi ha visto un tentativo di minimizzare la gravità dei fatti e per le diverse e non paragonabili situazioni accomunate in nome di una generalizzata ignoranza che in ogni caso non può essere considerata una scusante.
Ieri sera, infine, la lettera aperta ad Agnelli del presidente del Maccabi Italia e consigliere UCEI Vittorio Pavoncello in cui si esprime apprezzamento “per le dichiarazioni in merito ai cori di domenica”, ma in cui si chiede al presidente bianconero anche “un passo in più”.
“Abbiamo la registrazione audio-video di quanto accaduto domenica scorsa, i posti allo stadio sono numerati con i posti assegnati. Le chiedo – si legge nel documento – un ulteriore sforzo per delimitare il solco tra la dirigenza Juventus e gli alimentatori di odio che albergano nelle curve, che rovinano e penalizzano la parte sana del tifo calcistico: li denunci alla Giustizia ordinaria. Soltanto così verranno puniti i veri colpevoli. Soltanto così fermeremo, finalmente, il razzismo nello sport. Una pratica attuata in Inghilterra, dove all’interno dello stadio regna la calma, dove le famiglie sono tornate a godere insieme una partita di calcio. Non perda questa occasione, la prego”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(12 marzo 2014)