…parole

In un comunicato della Farnesina leggiamo: “Italia in campo a favore dei palestinesi: si è concluso il progetto triennale promosso dall’Avsi e finanziato dalla Cooperazione Italiana volto a contribuire al miglioramento delle condizioni e del contesto sociale palestinese e favorire un’educazione orientata al dialogo e alla pace nelle città di Betlemme, Gerico e Gerusalemme est. L’iniziativa Sostenere l’emergenza educativa nei Territori dell’Autonomia Palestinese, avviata nel novembre 2010 per un valore di due milioni di euro, ha coinvolto 14 istituzioni scolastiche pubbliche e private, gestite e sostenute dalla Custodia di Terra Santa, con circa 6.700 studenti, di cui più di 500 diversamente abili, più di 1.500 insegnanti e 780 famiglie”. Questo sforzo di cooperazione e promozione umana è senz’altro da elogiare e va incoraggiato. Vorremmo però che fosse meglio chiarito e reso davvero esplicito il concetto di “un’educazione orientata al dialogo e alla pace”. Visto come vanno le cose, le parole belle e degne, per essere davvero rassicuranti, vanno estratte, tradotte e spiegate una per una. E magari più di una volta.

Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme

(13 marzo 2014)