Oltremare – “L’Herzelone”

fubini120Si esce da Tel Aviv a metà pomeriggio con addosso la sensazione di aver saltato le ultime due ore di scuola. E appena fuori, a vedere la massa di automobili sguinzagliate per le autostrade si capisce subito che siamo stati proprio pochi oggi a entrarci, in ufficio, in tutta Israele.

È il giorno di Purim, le scuole sono chiuse e molti genitori han preso ferie e dato inizio d una delle classiche transumanze festive. Da ovunque ad ovunque, purchè altrove, passando per il reticolato di autostrade che a noi paiono strade statali a dirne bene. Dunque meglio armarsi di santa pazienza, noi ultimi a partire per un banchetto di Purim fuori porta dopo un giorno breve di lavovo, muniti di guidatore non bevitore di turno; prima o poi si arriverà.

La voce sicura del Waze ci tiene informati su ogni avvenimento sulle strade (nessuno lo chiama più “gipiesse” oramai, è Waze ed è orgoglio nazionale nonché l’amico migliore di ogni guidatore israeliano). Il Waze, nutrito di segnalazioni di altri automobilisti, è sostanzialmente un dirottatore congenito: decide lui che strade farti fare in base a rallentamenti e incidenti, spesso senza che tu te ne accorga perchè in macchina si chiacchiera e ci si distrae tranquilli, sapendo di avere una specie di pilota automatico inserito.

All’altezza di Herzlyia si passa sotto alla sagoma di Theodor Herzl, messa sopra quello che sembra una torre dell’acqua. Enorme e bidimensionale, a braccia conserte il barbuto padre del sionismo guarda – paterno, appunto – il traffico che scorre. La prima volta che l’ho visto ho temuto che nascondesse una pubblicità. Poi mi sono arresa al fatto che è una specie di opera d’arte o eterno monito, o segnale stradale per analfabeti: marca l’entrata ad Herzlyia, e quindi siamo a metà strada, quasi.

Arriveremo, dice Waze serafico, fra altri 26 minuti. Bello avere delle certezze, perfino nel traffico festivo israeliano. L’Herzelone si allontana e noi si procede incolonnati ma andanti, sotto il suo sguardo protettivo.

Daniela Fubini, Tel Aviv – Twitter @d_fubini

(17 marzo 2014)