Meridione, cultura ebraica protagonista
Cultura ebraica protagonista nel Meridione. Al via al castello normanno-svevo di Bari e al castello-museo archeologico di Venosa la mostra “Ketav, Sefer, Miktav. La cultura ebraica scritta tra Basilicata e Puglia”, a cura di Mariapina Mascolo con la supervisione scientifica di Mauro Perani (Università di Bologna). Un progetto del CerDEM, il centro di studi ebraici del Mediterraneo, dedicato allo studioso Cesare Colafemmina, che ripercorre le profonde radici ebraiche presenti in quelle aree (Gazzetta del Mezzogiorno).
“È legittimo e bello che la loro unica figlia Elena desideri per i cari genitori una tomba al cimitero acattolico, proprio in quella piazza di Porta San Paolo dove essi imbracciarono le armi. Ci appelliamo agli antifascisti, alle associazioni della memoria, alla Comunità ebraica, all’opinione pubblica perché a Roma resti un ricordo imperituro di Carla Capponi e Rosario Bentivegna”. Questo l’appello di Anpi e Anpia a proposito della vicenda della sepoltura dei due partigiani che furono tra i protagonisti dell’attacco contro i nazisti di via Rasella, dopo che la figlia Elena, in precarie condizioni economiche, aveva negli scorsi giorni denunciato di essere stata lasciata sola a occuparsene (Corriere). “A 70 anni di distanza la Cassazione riapre il capitolo giudiziario per quattro stragi naziste sull’Appennino tosco-emiliano della primavera del 1944: un nuovo processo d’appello dovrà accertare le responsabilità di cinque ex militari nazisti” scrive il Messaggero. Si svolgerà domenica 30 marzo la manifestazione “Pedalando nella Memoria” in ricordo di Settimia Spizzichino (Gazzetta dello Sport).
Roma città sempre più multietnica e multiculturale. Il rapporto Caritas fotografa una Capitale con una presenza di cittadini non italiani forte e variegata (Repubblica Roma).
Esteri. Tensione al confine tra Siria e Israele: dopo l’attacco a una pattuglia israeliana da parte di elementi di Hezbollah, Tzahal impiega l’aviazione (Maurizio Molinari sulla Stampa). Nello Stato dilaniato dalla guerra civile, “la furia islamica contro chiese e libri” denuncia il Fatto quotidiano.
In Iran liberata Sakineh, la donna condannata a morte per adulterio per cui negli scorsi anni si mobilitò il mondo. Ma, come ricorda il Corriere, “Resta il fatto che se il mondo era insorto nel nome di una detenuta comune, sulla cui innocenza i dubbi sono più che leciti anche se certo la pena di morte non sarebbe stata accettabile, in Iran ci sono centinaia di prigionieri condannati o in attesa di giudizio, torturati o uccisi, spesso solo per reati politici, ignorati quasi del tutto da noi”.
A proposito dalla crisi tra Russia e Ucraina sulla Crimea, interessante l’analisi proposta dalla Stampa, dal titolo “Nostalgia del Novecento”.
Rossella Tercatin twitter @rtercatinmoked
(20 marzo 2014)