Sud, Cultura ebraica in mostra
Negli ultimi anni il Sud sta vivendo un grande risveglio in ambito ebraico. La nascita di piccole comunità, la riscoperta di un passato importante, l’interesse diffuso per una tradizione millenaria che in Meridione ha lasciato il segno. Recentemente, ad esempio, la Comunità di San Nicandro garganico – realtà dalla storia straordinaria – ha festeggiato l’ingresso di un Sefer Torah (nell’immagine) nella sua sinagoga, simbolo di una vivacità che coinvolge diverse città del Sud Italia, da Trani a Siracusa. In questo quadro si inseriscono due iniziative che vedono in questi giorni protagoniste Bari e Venosa, la Puglia e la Basilicata. Ha infatti preso il via al castello normanno-svevo del capoluogo pugliese e al castello-museo archeologico di Venosa la mostra “Ketav, Sefer, Miktav. La cultura ebraica scritta tra Basilicata e Puglia”, a cura di Mariapina Mascolo con la supervisione scientifica di Mauro Perani (Università di Bologna). Un progetto del CerDEM, il centro di studi ebraici del Mediterraneo, dedicato allo studioso Cesare Colafemmina, che ripercorre le profonde radici ebraiche presenti in quelle aree. “Si tratta, dunque, di due mostre eccezionali – afferma Perani in un articolo pubblicato oggi dalla Gazzetta del Mezzogiorno – non solo perché sono la prima attestazione del suo genere; ma perché documentano una tradizione di rinascita della lingua giudaica che trovò in Puglia e Basilicata, specie dal VII al XI secolo, il suo alveo da cui diffondersi in tutto l’Occidente”.
(20 marzo 2014)