Fosse Ardeatine, Roma non dimentica
La commozione di tutta Roma e di tutta Italia nel settantesimo anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine. La cerimonia, svoltasi alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e delle più alte cariche dello Stato, si è aperta con la deposizione di una corona da parte dello stesso Napolitano per concludersi con la preghiera ebraica del kaddish recitata dal rabbino capo Riccardo Di Segni (ad accompagnarlo sul palco i rabbini Gianfranco Di Segni e Alberto Funaro). Tra gli ospiti della solenne commemorazione, che ha visto gli interventi del presidente dell’Anfim Rosetta Stame e del segretario generale Aladino Lombardi (che ha letto i nomi di tutti e 335 gli assassinati), il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, il presidente della Comunità ebraica capitolina Riccardo Pacifici, l’assessore ai rapporti istituzionali Ruben Della Rocca e il presidente della Fondazione Museo della Shoah di Roma Leone Paserman.
“Bisogna sempre saper ricordare che la pace non è un regalo o addirittura un dato scontato e per quel che riguarda il nostro e gli altri paesi europei è una conquista dovuta a quella unità europea, a quel progetto europeo che oggi da varie parti si cerca di screditare”, ha spiegato il capo dello Stato ai giornalisti che lo hanno accolto al termine della visita nei luoghi dove fu perpetrata la strage.
Di ferita “che è del paese intero, di chi ama la democrazia e di chi si riconosce nei suoi valori fondanti” ha parlato invece il presidente UCEI Gattegna, anch’egli a margine della cerimonia.
“Quanto è accaduto non può e non deve essere dimenticato. Vite spezzate dall’odio e dalla barbarie, un abisso indicibile di violenza – ha proseguito – che tanti lutti ha inflitto a questa città. Un dramma che molti di noi vivono direttamente sulla propria pelle e su quella dei propri cari”.
Una corona è stata inoltre deposta anche davanti al Tempio Maggiore della Capitale. Assieme al rabbino capo Di Segni sono intervenuti il sindaco di Roma Ignazio Marino e il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Dal rabbino capo è giunto un appello affinché si rafforzi la memoria dei fatti storici avvenuti in città durante il nazifascismo e possano essere risolte tutte le lacune ancora aperte in questo senso.
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(24 marzo 2014)