Qui Roma – La Memoria passa dall’Università
“Cosa importa a un ventenne di questa storia del passato? Perché studiare un episodio del 1944, quando nessuno di voi era ancora nato?”. Dietro alla provocatoria domanda di Ascanio Celestini si cela il significato della Memoria. Di ricordare oggi, a settant’anni di distanza, l’eccidio delle Fosse Ardeatine. E su queste riflessioni si sono soffermati i relatori intervenuti all’appuntamento organizzato oggi dal Centro Romano di Studi sull’Ebraismo (CeRSE) dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” in memoria del settantesimo anniversario della strage compiuta dai nazisti a Roma, in cui 335 persone furono trucidate. Oltre a Celestini, a parlare dal palco dell’auditorium Morricone dell’Università Tor Vergata a un pubblico di studenti universitari e delle scuole superiori, la storica Anna Foa, il consigliere UCEI con delega alla Memoria Victor Magiar, il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici e lo storico Alessandro Portelli. A moderare l’evento, aperto dai saluti istituzionali in rappresentanza del rettorato, Claudia Hassan, docente presso l’Università di Tor Vergata. Questo pomeriggio altri due eventi legati all’anniversario delle Fosse Ardeatine, in via Urbana viene ricollocata la pietra di inciampo in memoria di don Pietro Pappagallo, vergognosamente divelta per due volte dalla sua installazione. Pappagallo, che fornì aiuto ai perseguitati dal nazifascismo, fu una delle vittime di quel tragico 24 marzo 1944. Presente all’evento, assieme al presidente Municipio Roma I Sabrina Alfonsi e don Francesco Pesce, Adachiara Zevi, presidente Associazione Arte in Memoria, che presenterà nel pomeriggio il libro Monumenti per difetto. Dalle Fosse Ardeatine alle pietre d’inciampo.
(24 marzo 2014)