Qui Roma – La pietra del ricordo
È tornata al proprio posto la pietra d’inciampo che ricorda don Pietro Pappagallo, il prete antifascista che fu tra le vittime del rastrellamento nazista dopo i fatti di via Rasella e che trovò la morte alle Fosse Ardeatine. Nel 70esimo anniversario dell’eccidio la stolperteine creata dall’artista tedesco Gunter Demnig ha trovato infatti nuova collocazione davanti all’edificio di via Urbana – l’ex convento del Bambin Gesù – in cui operò e fu prelevato dai tedeschi. A ritrovarsi per la breve cerimonia di riposizionamento sono stati, tra gli altri, il presidente dell’associazione Arte in Memoria Adachiara Zevi e il presidente del Municipio Roma I Sabrina Alfonsi. “Riposizionare la pietra d’inciampo in questa data ha un valore simbolico molto forte”, ha spiegato Zevi.
Nel pomeriggio, in un’affollatissima Casa della Memoria e della Storia, Zevi è stata ancora protagonista con la presentazione del suo ultimo libro ‘Monumenti per difetto. Dalle Fosse ardeatine alle pietre d’inciampo’ (del volume, edito da Donzelli, trovate un’anticipazione sull’ultimo numero del mensile dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche). Un percorso tra arte, storia e Memoria arricchito da prestigiosi interventi tra cui quelli di Claudio Vercelli, Francesca Castelli, Jannis Kounellis e Bruno Tobia.
Questo pomeriggio alle 17, alla Biblioteca di storia moderna e contemporanea, memorie e testimonianze di quelle ore saranno proposte al pubblico nel corso di un incontro promosso con il contributo del Centro di Cultura Ebraica di Roma. Ad intervenire, tra gli altri, il rabbino Alberto Funaro, i testimoni Giulia Spizzichino e Guido Albertelli, il presidente Anfim Rosetta Stame e lo storico Amedeo Osti Guerrazzi.
(25 marzo 2014)