purità…

“… non potrà toccare nulla di sacro, né entrare nel Santuario fino al completamento dei giorni della sua purità…” (Vaikrà 12, 4). Il grande commentatore Rabbì Elimelech Weisblum di Lizhensk, conosciuto per il suo commento come Noham Elimèlech, commenta questo verso dicendo: “L’uomo ha l’obbligo di sapere ch’egli non può arrivare a percepire la santità e quindi diventare un santuario dove discenda la Shechinà, fintanto che non avrà ‘completato i giorni della sua purità’. Se egli non avrà faticato per molti anni a purificare se stesso dal peccato dall’immoralità e dalla corruzione non sarà possibile che discenda la kedushà – santità in lui, poiché prima bisogna essersi purificati”.

David Sciunnach, rabbino

(26 marzo 2014)