Qui Roma – Il coraggio dei Giusti
“Esiste una tipologia di Giusto? I Giusti sono più poveri o ricchi? Credenti o non credenti? Non è possibile individuare un modello unitario. La risposta è, come ha spiegato Primo Levi, nella variabilità immanente della natura umana. Ad accomunare i Giusti sono il coraggio, la presenza di spirito, talvolta veri e propri colpi di genio”. Lo ha affermato il demografo Sergio Della Pergola, membro della Commissione dei Giusti dello Yad Vashem, inaugurando con la propria testimonianza il convegno ‘Bartali e non solo’ apertosi questa mattina al Centro Ebraico il Pitigliani di Roma. Numerosi gli ospiti della giornata di studi, organizzata per il quinto anno consecutivo da Uil Scuola con il supporto, tra gli altri, di Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Progetto Memoria (Cdec e Comunità ebraica di Roma), Yad Vashem e Irase. A partire dal consigliere UCEI Liliana Picciotto, storica della Fondazione Cdec di Milano, soffermatasi nel suo intervento sulle migliaia di storie di salvezza che hanno riguardato l’ebraismo italiano e sulla campagna di raccolta di informazioni lanciata in quest’ottica dal Cdec. Tre i moventi che animerebbero principalmente le azioni del complesso mondo dei Giusti, ha sottolineato Picciotto: “Carità cristiana, umanità pura e semplice, rapporti di amicizia tra soccorritori e salvati”. Ad intervenire anche Yiftach Ashkenazy, responsabile ISHS per l’Italia; Rosa Venuti, presidente nazionale Irase; Roberto Olla, giornalista Rai. In apertura di convegno, moderato dal segretario nazionale Uil Scuola Noemi Ranieri, i saluti della direttrice del Centro Pitigliani Ambra Tedeschi, del direttore del dipartimento Informazione e Relazioni Esterne UCEI Emanuele Ascarelli, di Enrico Modigliani del Progetto Memoria, dell’ex segretario della Uil Pietro Larizza e del presidente del Museo della Shoah di Roma Leone Paserman. Tra i momenti più significativi della giornata la firma di un protocollo d’Intesa tra Uil Scuola e Yad Vashem che troverà nuova attuazione con il seminario per insegnanti italiani in programma a Gerusalemme dal 20 al 27 luglio (firmatari del documento Yiftach Ashkenazy e Massimo Di Menna) e la consegna di una targa in ricordo del grande ciclista fiorentino ai responsabili della Fondazione Gino Bartali onlus.
Una vicenda di salvezza che Della Pergola ha conosciuto in prima persona. Poco più che neonato, fu infatti tratto in salvo assieme alla famiglia da una donna fiorentina – la professoressa Sarcoli – ispirata dalle parole del cardinale Elia Dalla Costa (a capo della rete in cui Bartali agì come staffetta clandestina) che in Chiesa, durante la messa mattutina, aveva esortato i fedeli a dare una mano “ai nostri fratelli in difficoltà”. “In questi anni – ha spiegato il demografo – assistiamo un risveglio della memoria. Un processo he è importante incentivare fin quando saranno in vita i testimoni dell’eroismo dei Giusti. L’attenzione è molto forte a queste tematiche, si tratta di stimolarla nel migliore dei modi: a titolo di esempio basterà dirvi che, dopo aver sollecitato gli italiani d’Israele a far uscire dall’ombra nuove storie di coraggio, ho ricevuto ben 12 contatti in una sola giornata”.
Ricco di informazioni anche l’intervento di Liliana Picciotto, assente per motivi di salute ma collegata via skype con la folta platea di insegnanti, educatori e studenti ritrovatasi al Pitigliani. Di grande interesse, in particolare, la mappatura delle diverse “modalità di salvezza” registrate e approfondite dal Cdec in questi anni di ricerca. Da chi, specie nelle regioni del Nord Italia, si rifugiò nelle vallate o cercò di espatriare oltreconfine. A chi, soprattutto a Roma, trovò ospitalità in centri e istituti religiosi.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(3 aprile 2014)