Comunità ebraica di Milano sotto shock per la truffa
“La rabbia è grande: di fronte alle difficoltà avremmo bisogno di risorse per i servizi sociali”, afferma Walker Meghnagi (Repubblica), presidente della Comunità ebraica di Milano, all’indomani della dolorosa assemblea, convocata d’urgenza, in cui ha dovuto dare la notizia agli iscritti della maxitruffa di cui la Comunità è stata vittima in questi anni. Indagato dalla magistratura, dopo la denuncia della Comunità stessa, l’ex tesoriere. “Nel mirino degli inquirenti – scrive il Corriere, sottolineando che nell’inchiesta, come hanno spiegato i vertici comunitari, non è coinvolto al momento nessun iscritto – c’è un impiegato assunto 38 anni fa (non iscritto alla Comunità), dopo il diploma, e poi diventato direttore amministrativo”. “Andremo avanti e recupereremo ciò che ci è stato rubato – ha dichiarato in assemblea il presidente Meghnagi, consapevole della ferita inferta da questa notizia all’ebraismo milanese ma conscio della necessità di guardare al futuro – la scelta di coinvolgere la magistratura, dopo le prime verifiche di consulenti contabili e informatici, testimonia la volontà assoluta e trasparente di andare fino in fondo”. “Al suo fianco durante l’assemblea – riporta repubblica – c’era il presidente dell’Unione delle comunità italiane, Renzo Gattegna. Arrivato per assicurare la ‘collaborazione e la vicinanza’ dei vertici nazionali. E per rilanciare il messaggio: ‘Adesso serve coesione’”. Le indagini sono in corso e la cifra legata alla truffa non è ancora stata pienamente accertata. Secondo quanto riportano i giornali, l’ex tesoriere, l’uomo considerato responsabile di un sistema che ha portato alla sottrazione di una cifra milionaria alle casse della Comunità, ha tentato tre giorni fa il suicidio.
Di pochi giorni fa, la notizia dell’arresto di 24 persone nell’ambito dell’inchiesta sui secessionisti veneti. Tra gli indagati, Franco Rocchetta, il cui passato viene descritto dal Fatto Quotidiano. Sottosegretario agli Esteri nel governo Berlusconi del 1994, Rocchetta è “inserito in un elenco di estremisti antisemiti, in un rapporto del Congresso ebraico mondiale. In pochi anni – scrive il giornalista Gianni Barbacetto – diventa invece il massimo teorico dell’autonomia veneta. Fonda la “madre di tutte le leghe”, la Liga Veneta, poi si affianca al movimento di Umberto Bossi, infine rompe con lui e torna al mito dei Serenissimi”.
Dopo la provocazione degli scorsi giorni da parte del leader dell’Anp Abu Mazen, i rapporti tra israeliani e palestinesi sono tornati gelidi, mettendo seriamente a rischio il proseguo delle trattative di pace. Ora Mazen chiede “il formale riconoscimento di Gerusalemme Est come capitale del nuovo Stato”, scrive Maurizio Molinari su La Stampa. La frattura tra le parti si è acuita dopo la decisione israeliana di non liberare 26 detenuti palestinesi. “Non possiamo farlo perché le condizioni sono cambiate” ha obiettato Tzipi Livni, negoziatrice in rappresentanza del governo di Gerusalemme, riferendosi alla decisione palestinese di presentare domanda di adesione a 15 Trattati e organizzazioni dell’Onu. Dagli Stati Uniti, la Casa Bianca punta il dito solo su Israele, cui decisione di non scarcerare i prigionieri viene definita come una “sfida al negoziato”. Intanto da parte palestinese, il negoziatore Saeb Erakat minaccia “potremmo denunciarvi per reati di guerra nei Territori Occupati”.
Sull’Unità spazio al libro Non ha dato prova di ravvedimento (Giuntina) di Emilio Drudi, un volume dedicato alle vicende degli ebrei italiani dopo l’approvazioni delle infami leggi razziste del 1938. Un libro che ancora una volta demolisce il mito del fascismo buono e degli “italiani brava gente”, parlando di un “Benito Mussolini antisemita assai prima delle leggi razziali”.
Streghe o sante vive? Anna Foa recensisce il volume della storica Tamar Herzig, docente all’università di Tel Aviv, Christ transformed into a Vi rgin Woman. Lucia Brocadelli, Heinrich Institoris and the Defence of the Faith. “Lo studio tocca uno dei nodi più interessanti della storia religiosa dell’ultimo Quattrocento e dell’inizio del Cinquecento – scrive Foa- l’impegno inquisitoriale nella caccia alle streghe e nella difesa della fede, collegandolo da vicino con il problema del culto delle “sante vive””(Osservatore Romano).
Profondo dolore e vicinanza della realtà ebraica romana e non per la tragedia che ha colpito mercoledì scorso la famiglia il cui bimbo di due anni è in coma da tre giorni. Caduto in piscina, il piccolo è stato tratto in salvo dalla sorella di dieci anni e ricoverato d’urgenza al Gemelli di Roma. “Sono ore decisive”, hanno spiegato al Corriere della Sera i medici che stanno cercando di salvare la vita del bimbo.
Daniel Reichel
(4 aprile 2014)