Identità: Yitzhak Halevi Herzog
Nel 1958 l’allora Primo ministro dello Stato di Israele, David Ben Gurion si è trovato a gestire il fatto che la nozione stessa di identità ebraica era diventata in Israele oggetto di una legislazione che avrebbe avuto implicazioni pratiche cruciali. A cinquanta “Saggi di Israele” Ben Gurion pose la domanda divenuta il titolo del lavoro del professor Eliezer Ben Rafael, che in un e-book intitolato “Cosa significa essere ebreo?” – scaricabile dai siti www.proedieditore.it e www.hansjonas.it – ha messo in luce per la prima volta in Italia quella discussione sistematica sull’identità ebraica. Ogni domenica, sul nostro notiziario quotidiano e sul portale www.moked.it, troverete le loro risposte.
Oggi quella di Yitzhak Halevi Herzog (1888-1959).
Nato in Polonia, agli studi rabbinici aggiunge quelli di matematica e di lingue semitiche all’università di Londra e alla Sorbona. Emigra in Irlanda di cui diventa Rabbino Capo nel 1925. Membro fondatore del movimento religioso-sionista Mizrahi, partecipa attivamente al sionismo irlandese e ai Congressi sionisti successivi. Dopo la morte del rabbino Abraham Isaac Kook viene eletto Rabbino Capo di Eretz-Israel e si stabilisce a Gerusalemme nel 1937. Nella sua qualità di Rabbino Capo è stato anche presidente del Supremo Tribunale di appello rabbinico e del Consiglio Rabbinico.
24 shevat 5719
Signor Primo ministro
Mi sono giunte le Sue domande, rivolte a diverse personalità, in merito ai figli nati da donne non ebree. L’autore del Kuzari ha già detto che non si può giocare con le regole della Torah. Anche i più grandi Saggi non possono decidere a loro piacimento; devono basarsi su regole precise. Molto tempo fa i nostri Saggi hanno detto che sono la Torah e i suoi precetti che ci proteggono e sono la base della nostra vitalità. Quando verrà la redenzione, Dio dirà a Israele: “Figli miei, mi chiedo come avete fatto ad aspettarmi per tutti questi anni”. Gli risponderanno: “Padrone del mondo, se [non avessimo avuto] la Torah che ci hai dato, ci saremmo persi tra i popoli”. L’elemento fondamentale dell’ebraismo è la Torah che esso contiene. Mi rivolgo a Lei: come ha sospeso le istruzioni relative all’iscrizione [allo stato civile] dei figli di donne non ebree, istruzioni che sono assolutamente contrarie alla regola della nostra Torah – [le chiedo con forza] di annunciare la totale abolizione di tutte le nuove direttive e di salvare il popolo, nel paese e nella diaspora, da una frattura e dalla confusione delle genealogie senza le quali la struttura su cui si fonda la casa di Israele rischia di crollare. Grazie a questo, [preghiamo il cielo] di poter godere in un prossimo avvenire di una pace vera e duratura, interna ed esterna e dell’avvento del Messia, [portatore] della giustizia; Israele potrà vivere tranquillo e sicuro sulla terra dei suoi avi. Amen. Con la benedizione della Torah e di Sion, e con tutto il mio rispetto.
(6 aprile 2014)