…Scalfari

Un uomo molto avanti negli anni, di grande impatto mediatico. Portabandiera in Italia di una stampa innovatrice, democratica, anticlericale. Per un semplice controllo di qualità cito da Aldo Cazzullo del Corriere: Infatuazione giovanile per il regime. La notte della proclamazione dell’impero, i tripodi di bronzo accesi, la voce del duce. I suoi primi articoli compaiono su Roma fascista, la rivista del Guf. Nascosto dai gesuiti, assunto in Vaticano come operaio verniciatore, la notte del 2 giugno 1944 presidia con una squadra ponte Sant’Angelo. Al referendum del 2 giugno 1946 vota monarchia. Ha anche diretto per cinque mesi una casa da gioco nell’Italia del dopoguerra, a Chianciano, seguendo le orme del padre direttore del Casinó di Sanremo (fin qui Cazzullo). La sua prima moglie aveva un padre ebreo. Ha scritto l’Uomo che non credeva in Dio. Poi, la tardiva folgorazione cattolica, dottrinaria, preconciliare. Da quest’uomo abbiamo comprato molte volte il quotidiano. E tantissimo il suo settimanale. A volte anche un suo libro. Compreremmo un’auto usata da Eugenio Scalfari?

Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme

(10 aprile 2014)