Time out – Appelli
In fondo si sa, gli intellettuali in Italia per mestiere scrivono appelli. Che sia per la legge elettorale, per la riforma del Senato o per fare pulizia nelle comunità ebraiche cambia poco, gli intellettuali in Italia scrivono appelli. Non fanno proposte, non si confrontano, ma lanciano accuse e dalla loro torre d’avorio pregano affinché le anime dei corrotti che non condividono le loro idee possano essere illuminate dalla luce delle loro critiche. Questo fanno i professionisti dell’appello. E se partecipano a un confronto è solo per spiegare la loro posizione, mai per ascoltare o per comprendere perché nelle comunità ebraiche italiane le posizioni estremiste di chi sceglie i giornali per discutere vengano mal tollerate. Non perché il pluralismo abbia smesso di esistere, ma perché il fango che si getta sugli altri finisce il più delle volte a sporcare anche chi lo getta, credendo erroneamente di non subirne gli effetti.
Daniel Funaro
(10 aprile 2014)