“25 aprile, basta insulti alla Brigata Ebraica”
Il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha dichiarato:
Non vi è bene più prezioso della libertà e del poterla praticare in un contesto rispettoso di ogni singolo individuo qualunque sia il suo credo, la sua provenienza, la sua pulsione ideologica.
È questo l’insegnamento che rinnoviamo ogni anno celebrando il 25 aprile. In tutte le piazze d’Italia, nelle istituzioni e nei luoghi che sono deputati ad accogliere insegne che rimandano a un’epoca di scelte coraggiose.
Domani onoriamo i caduti e chi scelse di combattere per affrancare l’Italia dal giogo di una terribile dittatura generata dall’asse tra fascismo e nazismo. Una pagina di violenza democratica che vogliamo consegnare alla Storia ma che è bene conoscere in ogni dettaglio affinché, attraverso le generazioni, viva una piena consapevolezza dei fatti accaduti e simili crimini non abbiano a ripetersi contro nessuno e per nessun motivo.
La Liberazione ha tanti protagonisti: l’esercito alleato, le forze partigiane, i singoli individui che agirono secondo coscienza. Tra le tante azioni da ricordare, per lo straordinario messaggio che questa vicenda ci offre, il contributo fondamentale arrivato da un gruppo di volontari che scelsero di riscattare i loro fratelli trucidati nella Shoah e dare vita a quella che sarebbe stata chiamata la Brigata Ebraica. Giunti dall’allora Palestina sotto mandato britannico, il futuro Stato di Israele, i soldati della Brigata si resero protagonisti di molte azioni decisive come il primo sfondamento della Linea Gotica a fianco della divisione Folgore e l’ingresso in numerose località del Centro Italia.
Si tratta di una pagina di coraggio che ancora oggi pochi conoscono e la cui memoria è stata non di rado insultata da chi, in malafede o per profonda ignoranza delle vicende storiche, vede nella presenza della bandiera della Brigata ai principali cortei nazionali una insopportabile provocazione politica. Comportamenti indecenti e minoritari ma che, talvolta, hanno finito per influenzare in modo negativo persino gli organizzatori dei cortei.
L’auspicio è che da domani si riesca finalmente a voltare pagina e che queste odiose iniziative siano condannate e isolate dal resto dei partecipanti. Chi offende la memoria della Brigata Ebraica offende infatti la memoria dell’Italia intera e il terribile prezzo che questa dovette pagare per abbattere la dittatura e ripristinare un corso di normalità degli eventi che sarebbe stato consolidato in quel caposaldo inalienabile di valori e diritti che è per tutti noi la Costituzione repubblicana”.
(24 aprile 2014)