Nuova luce sul caso Mortara

edgardo mortara mediaPer rendere noto il suo lavoro ha atteso la mattina di questo 25 aprile. “Questo giorno – commenta oggi – denso di speranza e di significato, che segna la riconquista della libertà e della dignità per gli ebrei italiani e per tutti gli italiani, non è un episodio isolato, ma il culmine di un percorso difficile e doloroso nelle bimillenarie vicende degli ebrei italiani”.
Il caso Mortara, la vicenda del bimbo ebreo strappato con un pretesto alla sua famiglia e rapito nel 1858 a Bologna dai gendarmi dello Stato della Chiesa per poi essere nascosto in Vaticano ed educato a divenire un sacerdote cattolico, non è solo un capitolo di storia, ma è una ferita eternamente aperta. Non è la drammatica vicenda di una famiglia. È la definizione di nuovi equilibri e l’apertura di un dilemma, quello del confronto fra aspirazione alla democrazia e ai diritti civili di fronte al potere temporale della Chiesa cattolica.
Elena Mortara Di VeroliElèna Mortara Di Veroli, studiosa e docente di letteratura americana all’Università di Roma e discendente di Edgardo Mortara, ha appena consegnato al suo editore statunitense, la prestigiosa Dartmouth College Press, il manoscritto di un libro destinato a suscitare una forte emozione. In “Writing for Justice”, questo il titolo ancora provvisorio dell’opera che sarà data alle stampe nei prossimi mesi, il caso Mortara si stacca dal fatto di cronaca ormai lontano nel tempo ed entra in una dimensione di viva e drammatica attualità, quella del dibattito storico e culturale che sta alla base della conquista di una società plurale, aperta e democratica.
Ma se il lavoro degli studiosi promette ulteriori sconvolgenti rivelazioni su un caso che ha segnato la storia ebraica, la storia dell’unità nazionale italiana e anche quella delle democrazie occidentali, un nuovo colpo di scena, questa volta proveniente dal mondo dello spettacolo, annuncia che la vicenda del bambino rapito sarà il soggetto di un film che il regista Steven Spielberg sta per mettere in lavorazione. Questa volta sarà l’opera di un grande realizzatore a mettere sotto gli occhi del grande pubblico una storia che ha segnato l’ebraismo italiano.
La stessa professoressa Mortara rivela ora di aver lavorato a stretto contatto con il celebre sceneggiatore di Spielberg Tony Kushner (ha già firmato fra l’altro i magistrali testi che hanno fatto da base ai film dedicati alla strage delle Olimpiadi di Monaco e a Lincoln) e con lo storico David Kertzer, esperto di storia politica della Chiesa e autore di molti studi dedicati al caso Mortara e ai rapporti fra la Chiesa e il fascismo.
Un lavoro rigoroso e coraggioso, destinato a restituire all’ebraismo italiano consapevolezza delle proprie ferite e delle proprie conquiste e al mondo comprensione dei valori di rispetto e di dialogo che tutto il paese civile, in questo 25 aprile, non può fare a meno di porre a tutela del proprio futuro.

gv

(25 aprile 2014)