Qui Firenze – Aspettando il Balagan
Con grande successo proseguono a Firenze gli incontri mensili “Aspettando il Balagan” che, in attesa di poter aprire settimanalmente la sera il giardino ad un pubblico più numeroso, si svolgono nel tardo pomeriggio al chiuso richiamando però molte persone desiderose di approfondire il loro rapporto con l’ebraismo e gustare le specialità ebraiche della cena vegetariana che chiude la serata, questa volta ispirate anche dai particolari piatti della cucina di Pesach a base di azzima.
Di particolare interesse è stato l’incontro, martedì 29, con la scrittrice israeliana Lizzie Doron, reduce da Ferrara dove ha ricevuto il premio di cultura ebraica “Pardes”, e il fiorentino Giorgio Von Straten, che al ricordo delle persecuzioni ha dedicato il suo ultimo libro “Storia d’Amore in tempo di guerra”.
Ha aperto la serata Daniel Vogelmann, la cui casa editrice Giuntina, fin dal primo, ha pubblicato i libri di Lizzie Doron sempre con grande successo e si appresta, dopo “L’inizio di qualcosa di bello”, a darne alle stampe un quinto sulla necessaria convivenza tra arabi e ebrei in Israele. Nella sua lunga ed interessante introduzione Vogelmann, che come figlio di un sopravvissuto alla Shoah si sente particolarmente legato all’autrice, ha spiegato come finora la Doron abbia sempre parlato nei suoi libri di storie legate al particolare quartiere di Tel Aviv, dove è nata e cresciuta tra famiglie, come la sua, formatesi tra reduci dopo l’uscita dal lager e per sempre segnate da questa esperienza, come ha ben confermato l’autrice stessa affermando che, da quando ha iniziato a scrivere, non ha mai dovuto cercare un argomento perché questo le viene dato dalla vita stessa dei suoi congiunti e amici che divengono i protagonisti dei suoi libri, appunto tanto apprezzati per la loro sincerità.
La facilità e la vivacità di esposizione di Lizzie Doron è stata messa in rilievo dalle letture di brani fatte dalla bravissima Laura Forti ma soprattutto da quanto in più riprese, in un chiarissimo inglese (ma vi era anche la traduzione a cura di Odelia Liberanome), ha raccontato la Doron stessa sulla vita reale sua e dei personaggi dei suoi libri conquistandosi la piena simpatia del pubblico.
Lo scrittore Von Straten è stato ben presentato da Enrico Fink, consigliere della Comunità ed organizzatore di queste attività, e l’autore stesso ha poi illustrato e motivato il suo interesse personale verso l’ebraismo che si ritrova nei personaggi fittizi del suo ultimo libro, di cui Laura Forti ha letto dei brani. Si è quindi intrattenuto sul lavoro di ricerca della propria famiglia giunta qui dai Paesi Bassi, argomento del suo primo noto libro “Il mio nome a memoria”.
È seguito un vivace e partecipato dibattito con il pubblico.
Lionella Viterbo
(30 aprile 2014)