Moked 5774 – Rabbini, Maestri, leadership Ebrei italiani a confronto

Non certezze, ma sani dubbi. Gli stessi che animano la vita ebraica da migliaia di anni. Il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Renzo Gattegna è partito da una delle caratteristiche più profonde dell’identità ebraica, la capacità di porsi domande, inaugurando i lavori del Moked 5774 dedicato al confronto sulle sfide della leadership rabbinica. “Chi è ebreo? Cosa significa essere ebrei?” gli interrogativi su cui Gattegna ha invitato il pubblico a riflettere, ricordando il dibattito in Israele a partire dalla formulazione della Legge del Ritorno, i problemi sorti, il ruolo del rabbinato, gli orizzonti che continuano a proporsi oggi, nello Stato ebraico come nel mondo.

Rabbini, rappresentanti comunitari, leader di organizzazioni ebraiche, famiglie, semplici iscritti si sono ritrovati per il tradizionale ritrovo dell’ebraismo italiano che si è aperto a Milano Marittima. Un Moked (letteralmente “messa a fuoco”) che ha preso il via nel nome di rav Elio Toaff, rabbino capo emerito di Roma che proprio nelle scorse ore ha compiuto 99 anni. “Rav Toaff rappresenta un grande modello di leader, una guida che ha saputo ispirare” ha sottolineato rav Roberto Della Rocca, direttore del dipartimento Educazione e Cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, che ha dedicato al Maestro suo e di tanti il discorso di apertura dei lavori della conferenza. Rav Della Rocca ha ricordato gli insegnamenti che è possibile trarre da un grande leader della storia ebraica, Mosè, per capire come la tradizione vede il rapporto tra leader e comunità: le qualità necessarie, la capacità di parlare a tutti e di tollerare tutte le idee, mantenendo però la consapevolezza di ciò che vuole.

E a dimostrare come le domande e le risposte del mondo ebraico globalizzato abbiamo cancellato i confini nazionali, è stato l’intervento dell’ospite d’onore del Moked, l’israeliano rav Haim Amsalem, già deputato della Knesset. La partecipazione alla vita della società e al mondo del lavoro dei haredim una delle questioni più attuali correlate al tema della leadership rabbinica, secondo il rav, che proprio per dissenso con la linea del partito rispetto a questi argomenti si è distaccato da Shas, formazione religiosa sefardita che aveva contribuito a fondare. “Il leader, il rav, è colui che va in campo, che ha conoscenza, che capisce la sua comunità, che sa risolvere i problemi” ha spiegato rav Amsalem.

Rossella Tercatin