Il Primo maggio e lo Shabbat
Quand’ero piccola, ero molto disturbata dal fatto che al mondo non si riuscisse ad avere tutti lo stesso giorno di festa settimanale: chi venerdì, chi sabato, chi domenica… Quando da ragazzina ho scoperto il 1° maggio, ero entusiasta, perché mi pareva che ci fosse almeno una festa in cui, all’unisono, poteva riposarsi dal lavoro l’umanità intera: un rarefatto, ma universale Shabbat. In età adulta, però, ho cominciato a capire che di universale, ahimè, c’era ben poco: se in Russia, ad esempio, era ed è una festa importantissima, in Europa Occidentale lo è molto meno e negli USA mi è capitato più volte che qualcuno (ignorando il legame con la storia americana) mi dicesse: “il 1° maggio è solo una festa da comunisti russi”. Oggi, che sono post-adulta (pare si dica così…) e che sono quindi sempre stanca per il troppo lavoro, amo il 1° maggio molto intimamente, perché è un giorno di riposo in più, perché cade in primavera e perché è la mia personale e commossa commemorazione delle illusioni perdute.
Laura Salmon slavista
(2 maggio 2014)