Moked 5774 – Cultura, Musica e Meridione Premiato il pianista Lotoro

Moked 5774 - Premiazione Lotoro“È detto che quando una cultura, delle tradizioni, non vengono praticate da più di tre generazioni, esse si perdono inesorabilmente. Ecco perché quello che sta accadendo nel Meridione d’Italia, dopo un vuoto di presenza ebraica durato oltre 500 anni, si può chiamare quasi un miracolo”. Così il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha salutato l’assegnazione del Premio Cultura 5774 a Francesco Lotoro, uno dei grandi protagonisti della rinascita ebraica nel Sud, pianista e artefice della grande raccolta delle musiche prodotte nei campi di concentramento durante gli anni della seconda guerra mondiale. A introdurre la premiazione nel corso del Moked 5774, il grande ritrovo dell’ebraismo italiano che si è svolto in questi giorni a Milano Marittima, è stato il Consigliere UCEI Victor Magiar, che ha ricordato proprio come “è arrivato il momento che l’epico lavoro iniziato da Lotoro da solo entri in una struttura e in un’organizzazione”.
“Questo riconoscimento è il premio più bello, perché proviene da casa mia – ha sottolineato Lotoro – Il Meridione ha un grosso debito nei confronto dell’ebraismo, soprattutto un debito di bagaglio umano, che oggi possiamo ritrovarci a colmare. Oggi la geografia dell’Italia ebraica è più completa”.
A colloquio con Pagine Ebraiche Lotoro ha anche raccontato il suo percorso per riportare salvare dall’oblio le musiche concentrazionarie “Fu all’inizio degli anni ’90 che scoprii le musiche provenienti dal campo di Terezin. Da allora quella che poteva rimanere una semplice curiosità si è trasformata in una missione di vita. Queste musiche sono la prova della sconfitta spirituale e intellettuale del nazismo. Ecco perché devono uscire di campi”.

rt

(4 maggio 2014)