Nugae – Titoli altisonanti

matalonIl fascino dei titoloni. Basta che qualcuno abbia un bel dottorato o qualche altro riconoscimento accademico altisonante, e guadagna mille volte più charme di qualunque George Clooney. No che significhi davvero qualcosa, è un po’ snobismo, un po’ sindrome da prima della classe, un po’ l’idea che se si deve fare qualcosa tanto vale cercare di farla al meglio, al più alto livello possibile. Una specie di ossessione da Nobel insomma. Ecco perché la lista delle 100 persone più influenti al mondo stilata ogni anno dal Time e pubblicata questo mercoledì appare così favolosa. Cento persone eccezionali per qualche motivo, che si sono distinte ciascuna nel suo particolarissimo campo, che hanno fatto sì che anche il 2014 sia un giorno una data da imparare a memoria per gli studenti del futuro. Ognuna di queste descritta a sua volta da persone altrettanto eccezionali tra l’altro. Il Time precisa che comparire nella lista non è necessariamente un onore, d’altra parte il mondo si può sempre cambiare anche in peggio. Quest’anno, tra quelli bravi ovviamente, fa capolino anche Anat Admati, una professoressa israeliana di economia e finanza a Stanford, che ha sviluppato teorie innovativissime nel campo delle banche e altre cose simili che una che studia lettere antiche non fa nemmeno il tentativo di capire anche solo vagamente. Ci sono evergreen come Obama e nuove scoperte tipo l’avvocatessa convertita al giornalismo bionda e seriosa Megyn Kelly, Hilary Clinton elogiata per il suo ben noto femminismo da Malala Yousafzai e anche Malala stessa. Si trovano scienziati che passano la vita in laboratorio per tentare di comprendere i massimi sistemi e artisti intriganti che scoprono l’essenza della vita nel tempo di una sigaretta. E poi c’è anche la parte pop, con Beyoncé gomito a gomito con Pharrel Williams. Figure politiche e culturali straordinarie che popolano la contemporaneità tutte lì riunite, sorridenti nelle loro foto in bianco e nero. Poi si spegne il computer e si torna alla propria esistenza normale, tra persone normali, con stupidaggini normali. D’altra parte, non possono vincerlo mica tutti il Nobel.

Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche twitter @MatalonF

(4 maggio 2014)