…giornalismo
Si sta dunque consumando il divorzio fra Michele Santoro e Beppe Grillo, il tutto condito da allusioni, minacce, manipolazioni in stile mafioso. Uno pubblica notizie false, l’altro dice “attento che…”. Stupisce sempre che, in Italia, ci si accorga del male solo quando è rivolto a se stessi. Le liste di proscrizione sul blog c’erano ben prima che ci finisse il conduttore televisivo, così come insulti e minacce non nascono con i commenti al vignettista Vauro. Del resto, sempre per usare un metro e una misura, il giornalismo italiano non ha mosso un dito quando un Presidente del Consiglio emetteva editti dalla Bulgaria, ordinando l’espulsione proprio di Santoro (e Biagi e Luttazzi) dalla Rai, essendo, in più, proprietario dell’unico competitor sul mercato. I mali di oggi sono sempre figli degli errori di ieri.
Davide Assael, ricercatore
(7 maggio 2014)