Qui Roma – Quali strade per l’integrazione
“Quando decidemmo di ispirarci ad Hans Jonas, la scelta avvenne pensando al suo concetto di ‘responsabilità’: verso gli altri, verso le nuove generazioni, verso il pianeta. E da italiani non c’è dubbio che vi sia un’urgenza assoluta di affrontare il tema dell’immigrazione in termini non emergenziali o episodici, ma invece responsabili e strutturali, con uno sguardo rivolto al futuro del nostro paese”. Così Tobia Zevi, presidente dell’associazione di cultura ebraica Hans Jonas, nell’introdurre la presentazione del volume “Accogliamoli tutti. Una ragionevole proposta per salvare l’Italia, gli italiani e gli immigrati” (ed. Il Saggiatore) di Luigi Manconi e Valentina Brinis. Il volume è stato proposto in occasione di un convegno organizzato dalla stessa associazione al Palazzo di Pietra e con interventi, oltre che degli autori, di Saul Meghnagi, direttore scientifico di Hans Jonas, dell’ex presidente del Consiglio Romano Prodi e del sottosegretario agli Affari Europei Sandro Gozi. Notevole la partecipazione di pubblico, di grande attualità e con particolare riferimento alla lezione ebraica i temi trattati. “La storia ebraica – ha infatti ricordato Zevi – è una continua alternanza tra fasi virtuose di integrazione e momenti drammatici di intolleranza. Gli ebrei sono sempre stati stranieri nel corso del tempo, ed è la Torah a ricordarci che fummo stranieri in terra d’Egitto. Dunque la questione dell’immigrazione ci interessa come ebrei, sul piano culturale e morale. E certamente la vicenda ebraica può essere utile a definire le strade su cui si costruisce l’integrazione degli stranieri”.
(9 maggio 2014)