…contro

Non ho letto il libro, lo confesso, mi sono limitata a leggere la lunga anticipazione che ne ha fatto Il Foglio. Parlo dell’ultimo libro di Giulio Meotti, Ebrei contro Israele. Ma, da queste pagine, sembra proprio che a essere considerata “in guerra con Israele” sia l’intera intellighenzia ebraica del mondo, a partire dalla fondazione dello Stato d’Israele in poi, quelli che il titolo del giornale chiama sprezzantemente gli intellò: non solo, quindi, per intenderci, i maggiori intellettuali ebrei italiani, francesi, americani, ma in particolare gli intellettuali israeliani. E non solo Pappe e la Zertal, per citare i più radicali tra i post sionisti, ma tutti o quasi: Segev, Sternhell, un’infinità di professori della Hebrew University e delle altre università israeliane. E naturalmente gli scrittori, Yehoshua, Grossman e Amos Oz, e ancora Barenboim e via discorrendo. Sembra che qualunque ebreo scriva o insegni in un’università in qualunque parte del mondo appartenga alla categoria degli antisionisti, e quindi, nell’ottica del signor Meotti, degli antisemiti o almeno dei potenziali antisemiti. Se Meotti è un buon esempio dei nostri amici, viene proprio da chiedersi, chi ha bisogno di nemici?

Anna Foa, storica

(12 maggio 2014)