Nugae – Gioventù, bruciata?
I giornali settimana scorsa titolavano: Michael Douglas soffre di infortunio da hora. Va bene, ammetto che un sorrisetto mi è spuntato. Dicono che l’attore abbia poco tempo fa festeggiato il bar mizvah di suo figlio – con il dovuto calore, tanto che qualche giorno dopo è stato avvistato e intervistato alla presentazione di un libro zoppicante e dolorante. Poveretto, probabilmente ha un’ernia o qualcosa del genere. E comunque va detto che i balli israeliani sono un’attività che comporta un discreto numero di pericoli: improvvisi cambi di giro e relative spallate sudate, tacchi 12 piantati nel metatarso, cerchi concentrici che s’intersecano, passi incrociati inventati per inciampare meglio, persone incombenti su sedie per aria. E poi come può permettersi di sminuire un incidente su pista da ballo una che si è rotta un ginocchio nel comune atto di sedersi per posare in una foto di gruppo e che dopo non quattro mesi ma quattro giorni di vita folleggiante da Erasmus in visita a un amico ha bisogno di un’intera settimana per riprendere coscienza di se stessa? Evidentemente il corpo manda segnali. Certo, a Michael all’alba dei settant’anni, a me a 22. Benissimo, grazie a questa illuminazione sull’essenza e a quanto pare anche sull’assenza della gioventù, in questo caso ecco alcune idee per poter vivere tranquillamente evitando le insidie dell’esistenza. Iniziare a guardare una maratona non stop della Signora in Giallo: qualche decennio di immobilità sul divano garantito. Iscriversi a un corso online di origami, che non comportano nemmeno l’uso di forbici, perfetti. Cibarsi solo ed esclusivamente di sushi consegnato a domicilio, cosa che non avviene affatto già ora, proprio no. Se proprio si rende necessario varcare la soglia di casa, considerare l’idea di farsi caricare su una portantina sulle spalle di quattro energumeni come quella del capo del villaggio di Asterix. Fare ricerche per scoprire dove si trova quel centro di recupero pieno di infermiere con giardino sterminato dove finisce James Bond in uno degli ultimi film, trasferirsi lì e passare le giornate a meditare sotto un salice piangente. E infine, se nonostante tutti questi propositi scriteriati qualcuno ancora decide di invitarmi al suo matrimonio, ricordarsi di non ballare la hora.
Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche twitter @MatalonF
(18 maggio 2014)