lavoro…
Si legge nel Capitolo II dei Pirkei Avoth: “Rabban Gamliel, figlio di Rabbi Yehudah HaNassih, affermava: una cosa magnifica è lo studio della Torah abbinato a Derech Eretz (“occupazione pratica”), poiché la fatica che deriva da ambedue fa dimenticare il peccato. Ogni studio della Torah, che non sia accompagnato da Melachah, finisce con diventare futile e col trascinare al peccato”.
Siamo stati creati per trasformare il mondo terreno e introdurvi una dimensione superiore: il senso di D-o. Pertanto, il fine ultimo del nostro lavoro è la crescita spirituale attraverso lo studio della Torah. Il lavoro in se non può essere completamente appagante. Dobbiamo condurre gli affari non solo per noi stessi ma per D-o e per gli altri, conducendo gli affari onestamente, facendo Tzedakah e riconoscendo che D-o ci ha benedetto. Bisogna considerare il lavoro per quello che è: solo un mezzo al fine di studiare Torah e compiere la volontà di D-o.
Paolo Sciunnach, insegnante
(19 maggio 2014)