Una fabbrica di valori

Siva Settimo TorineseTorna a nuova vita la palazzina gialla in stile liberty della Siva, l’azienda chimica di Settimo Torinese in cui Primo Levi ha lavorato per quasi 30 anni. Abbandonata da molti anni, la Palazzina vuole ricordare il senso dei valori, dell’importanza del lavoro e dell’impegno sociale cari allo scrittore piemontese. Insieme a molteplici iniziative su Memoria e Resistenza accoglierà al suo interno convegni, incontri, e un ristorante con un punto vendita di prodotti coltivati nelle terre confiscate ai boss della mafia.
Primo Levi è passato alla storia come scrittore e come testimone della Shoah, ma è importante ricordare che – come ha raccontato più volte anche nei suoi libri – è riuscito a sopravvivere ad Auschwitz anche grazie alle sue conoscenze di chimico. E molto del suo essere chimico, del suo avere una formazione scientifica, è passato nelle pagine che ci ha lasciato, ed ha influenzato la sua scrittura, il suo stile. Il lavoro stesso alla Siva ha lasciato tracce e molti riferimenti anche diretti nei suoi libri.
Al primo piano della Palazzina di Settimo è stato recuperato l’ufficio dove Primo Levi lavorava, con la scrivania dell’ufficio in cui fu prima direttore tecnico e poi direttore generale. Oltre alla zona museo, a un’ampia area verrà utilizzata per mostre, spettacoli teatrali e laboratori mentre il sottotetto, anch’esso ristrutturato continuerà ad essere l’archivio storico della ex fabbrica.
Il sindaco Aldo Corgiat all’inaugurazione ha commentato: “A Settimo è affidata questa memoria e la fabbrica è un luogo simbolico che oggi riconsegniamo ai giovani. Con questo progetto vogliamo provare a concretizzare quell’idea europeista di accoglienza e inclusione sociale, necessaria a mantenere la pace e la democrazia». Una delle due mostre attualmente presenti è una raccolta di fotografie sul tema dei rifugiati e dei richiedenti asilo politico, mentre l’altra è quella sul campo di sterminio di Auschwitz, esposizione itinerante del Memoriale Auschwitz-Birkenau di cui una delle curatrici, Jadwiga Pinderska-Lech, dice “Siamo lieti che venga ospitata in un luogo così significativo”.

a.t. twitter @atrevesmoked

(19 maggio 2014)