Qui Macerata – Shoah e Giusti, una lezione
Tanti spunti, molte sollecitazioni sul tema della Memoria ad animare le due giornate di studi svoltesi presso l’Università degli Studi di Macerata in occasione del 50esimo anniversario dell’istituzione della ex facoltà di Lettere e Filosofia, oggi dipartimento di studi umanistici dell’ateneo marchigiano. Punto di riferimento dell’evento, organizzato sotto la responsabilità scientifica della professoressa Clara Ferranti, la mostra “Chi salva una vita salva un mondo intero. La Shoah, Israele e i Giusti tra le Nazioni” curata da Paolo Coen, anima della Rete Universitaria per il Giorno della Memoria, e già esposta nella residenza privata dell’ambasciatore d’Israele in Italia Naor Gilon oltre che presso l’Università di Bologna, l’Università della Calabria e il Museo della memoria a Ferramonti di Tarsia. Attorno alla mostra sono ruotate varie attività tra cui una tavola rotonda sul tema La Shoah nel cinema e nell’arte e un incontro nell’aula magna della facoltà di Giurisprudenza in occasione del quale sono stati presentati i primi tre volumi della collana sulla Memoria editi da Rubbettino e realizzati dall’Università della Calabria con il coordinamento dello stesso Coen. Tra i protagonisti dell’iniziativa, patrocinata da Ambasciata d’Israele, Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Comunità ebraica di Ancona e Comune di Macerata, il consigliere UCEI Marco Ascoli Marchetti e il giornalista di Pagine Ebraiche Adam Smulevich. Presente ai lavori anche un discendente dei due Giusti maceratesi Quirino e Sperandia Stortini.
“La Shoah nel cinema e nell’arte”. Questo il tema sviluppato nella prima giornata di relazioni con interventi di Clara Ferranti, Paolo Coen, Lorenzo Canova, Claudio Gaetani e Adam Smulevich. Ampio lo spettro dei punti sollevati nelle diverse relazioni attraverso il confronto diretto con il pubblico che ha permesso di toccare, in modo trasversale, alcuni punti fondamentali relativi al lavoro memorialistico e alla sua percezione in tutta la società italiana. Centrale, in questa definizione, il rapporto con le forme d’arte e il messaggio da esse veicolato. Argomenti che sono stati poi toccati nella successiva giornata di incontri già a partire dagli indirizzi di saluto formulati dal rettore Luigi Lacchè, dal docente Luigi Alici a nome del direttore del dipartimento di studi umanistici Filippo Mignini, dall’assessore comunale alla cultura Stefania Monteverde, dal consigliere UCEI Marco Ascoli Marchetti e dal vicario di monsignor Claudio Giuliodori che hanno introdotto gli interventi di Paolo Coen, soffermatosi sulle finalità della mostra in esposizione nel corridoio dell’ateneo, e di Adam Smulevich, che ha parlato dell’esperienza paradigmatica di Gino Bartali. Sono stati quindi presentati i primi tre volumi tematici dell’Unical (La Memoria e la Storia; Vedere L’altro Vedere La Shoah; Vedere, Sentire, Comprendere L’altro) con interventi esplicativi, coordinati dalla professoressa Ferranti, degli studiosi Simone Misiani e Natascia Mattucci oltre che dell’assessore Monteverde.
(21 maggio 2014)