Setirot – L’eredità di Peres
Il successore di Shimon Peres verrà scelto il 10 giugno. Chiunque sarà eletto – credo – dovrà fare i conti con una difficilissima eredità. Non che Peres sia soltanto luce e nessuna ombra (tanto per dirne una: non ha mai vinto una elezione come segretario di partito), ma perché quella che lui rappresenta è l’Israele che sta nei nostri cuori (ovviamente parlo per me). Non scriverò in prima persona di quel ragazzetto, l’undicenne Szymon Perski, che arrivò in Palestina dalla Polonia nel 1934 e che oggi è presidente in scadenza dello Stato di Israele; la sua è la storia dello Stato degli ebrei. Mi affiderò invece alle parole di un suo amico piuttosto famoso, Jacques Attali (le citazioni sono tratte da “Dizionario innamorato dell’ebraismo” (Fazi Editore). “Tutto è ebraico in lui, al grado più alto: il suo gusto per la storia, la sua curiosità per la scienza, la sua passione per i giovani, il progresso tecnico, la prospettiva, il suo talento di narratore e di scrittore, la sua arte di cesellare le frasi, il suo convincimento che Israele non sarà mai felice fintanto che le nazioni intorno non lo saranno anch’esse. (…) Dopo di lui, tutto sarà possibile, soprattutto il peggio”.
Stefano Jesurum, giornalista
(22 maggio 2014)