Associazione medica ebraica – Uniti verso il futuro

mortara“Vogliamo portare avanti uno sforzo di unità e collaborazione tra le varie sezioni sparse sul territorio e preparare una leadership pronta a raccogliere il testimone”. Il Consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Giorgio Mortara, da poco riconfermato alla presidenza dell’Associazione medica ebraica descrive così gli obiettivi primari per il lavoro dell’Ame nel prossimo futuro, sottolineando la valenza di un Consiglio, appena rinnovato, in cui le diverse anime geografiche dell’ebraismo della penisola trovano buona espressione: eletti sono risultati infatti il presidente dell’Ame Roma Dario Perugia, Guido Coen e Giuseppe Badia, pure provenienti dalla Capitale, Rosanna Supino e Andrea Finzi da Milano, lo storico della medicina Stefano Arieti dell’Associazione Maimonide da Bologna. Da segnalare in questa direzione anche l’approvazione di una regola che stabilisce, a partire dalle prossime elezioni, che tre dei sette Consiglieri siano scelti dalle assemblee delle sezioni, e non da quella nazionale.
Numerosi i fronti su cui l’Ame continua a essere impegnata: la collaborazione con l’Ordine dei medici a livello nazionale e locale, soprattutto nell’ottica di una riflessione sulla bioetica, i rapporti internazionali, in primis con la Israel Medical Association e con il suo braccio dedicato ai medici ebrei della Diaspora Ima World Fellowship, la valorizzazione e divulgazione dei successi e delle eccellenze made in Israel in campo sanitario.
“Attualmente stiamo lavorando a una pubblicazione dedicata alla dieta kasher, contenente analisi in una prospettiva religiosa, sanitaria, psicologia, libro che verrà realizzato con il contributo dell’Otto per Mille dell’UCEI e che potrà avere un valore importante in vista di Expo – sottolinea Mortara – Collaboreremo al Progetto Maimonide dell’UCEI, per offrire prestazioni mediche alla cittadinanza, sulla scia di quanto abbiamo già fatto con i gazebi per i controlli cardiovascolari a Roma e Milano. Infine, vorremmo portare il corso su Medicina e Shoah realizzato alla Sapienza in altre università italiane”.

(23 maggio 2014)