dialogo…

Si discute in questi giorni su quale possa essere la linea da seguire in merito al sempre più diffuso e apprezzato “dialogo interreligioso”.
Credo che il dialogo non dovrebbe concentrarsi su argomenti di ordine specificatamente teologico (ogni teologia possiede delle categorie di pensiero, delle parole, delle forme che sono solamente sue proprie), ma piuttosto di questioni spirituali e morali di interesse comune. L’obiettivo non è quello di adularsi o di confutarsi a vicenda, ma di aiutarsi reciprocamente; mettere in comune intuizioni e sapere (a livello esegetico), cooperare tramite aiuto reciproco nella terribile crisi spirituale e morale che viviamo qui e ora; collaborare nel tentativo di risuscitare la sensibilità religiosa, di far rinascere la coscienza morale.

Paolo Sciunnach, insegnante

(26 maggio 2014)