Qui Torino – Mono, non solo una coreografia
Un’emozione particolare, ieri sera, per l’israeliano Itamar Serussi, protagonista alle Fonderie Limone, a Moncalieri, di una delle serate del festival Interplay, dedicato alla giovane contemporanea: dopo anni di coreografia è tornato in scena, in uno spettacolo che ha per lui un significato particolare. Il coreografo e danzatore, ora residente in Olanda, ha infatti creato Mono dopo la nascita dei suoi gemelli, avvenuta quasi tre anni fa. E i sei artisti in scena esplorano l’insieme di decisioni, itinerari e avvenimenti che portano gli esseri umani alla creazione di qualcosa di nuovo, portandosi ai confini fisici della danza. Un’esplosione di energia e colori, linee di forza che scorrono fluide in un grande spazio vuoto, sulle musiche non convenzionali composte appositamente per lo spettacolo da Richard van Kruijsdijk. Un ritmo pulsante, la ripetizione di movimenti e sequenze che portano il gruppo di danzatori a scomporsi, a diventare un duo, un trio, poi di nuovo un gruppo, in una performance giocosa ed elegante. Una storia, non puro movimento, che rispecchia la profondità del suo coreografo, che si interroga continuamente sul senso del proprio lavoro, sulle sue radici e che – in un lungo dialogo in cui ha raccontato di sé e dei suoi dubbi – non smette mai di cercare nuove strade. I biglietti erano esauriti da giorni, e il pubblico non è stato deluso. Lunghi applausi hanno salutato uno spettacolo emozionante, e la speranza è che i percorsi di Itamar Serussi lo portino di nuovo presto in Italia, magari con un nuovo spettacolo, che forse non sarà proprio “solo” danza contemporanea.
a.t. twitter @atrevesmoked
(27 maggio 2014)