Dialogo – Leader in raccoglimento
“Sono arrivato in Vaticano dallo Stato d’Israele insieme ai rappresentanti di molte religioni monoteiste del paese per uno straordinario evento di pace. Questa chiamata spirituale è molto importante e potente, poiché il conflitto è di natura sia politica sia religiosa”. Così il presidente dello Stato ebraico Shimon Peres ha parlato appena atterrato a Roma per partecipare in serata al momento di raccoglimento e preghiera per la pace organizzato su impulso di Jorge Bergoglio e che avrà come protagonisti proprio il pontefice, lo stesso Peres e Mahmud Abbas il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (oltre a loro, nessun leader politico, ma rappresentanti delle varie religioni, inclusi, per il mondo ebraico italiano, il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna e il presidente della Comunità di Roma Riccardo Pacifici). Il momento di preghiera, che si svolgerà nei giardini del Vaticano, vedrà i tre recitare a turno versi legati al tema della pace dalla Torah, dal Nuovo Testamento e dal Corano. Se nei giorni scorsi, il Jerusalem Post aveva messo in rilievo come questa iniziativa rappresenti un segno della capacità del papa di non schivare ma anzi affrontare anche le questioni più delicate, il Times of Israel sottolinea in particolare come Peres, all’arrivo a Roma abbia messo in guardia contro il nuovo governo di unità nazionale palestinese, che vede insieme la formazione Fatah di Abbas e il gruppo terroristico di Hamas, che governa Gaza. “Una contraddizione che non durerà” l’ha definita Peres, spiegando “uno è a favore del terrore, l’altro è contro. Non può funzionare” ha dichiarato ai giornalisti. Un tema che tra l’altro è stato approfondito anche in un editoriale del New York Times, testata solitamente critica nei confronti dell’amministrazione Netanyahu, che ha però in questo caso messo in luce la complessità di una situazione in cui con le elezioni imminenti in cui dovrebbe correre la stessa Hamas con i suoi affiliati, non è sufficiente garanzia l’attuale governo di tecnici che ne è priva.
Questo dunque lo scenario che rimane sullo sfondo della preghiera di stasera, con Peres che ricorderà il desiderio di pace profondamente radicato nell’ebraismo e condannerà coloro che uccidono nel nome di D-o.
Dopo l’evento, Bergoglio ospiterà sia lui sia Mahmud Abbas nella sua residenza. Peres, il cui mandato come presidente d’Israele scadrà nelle prossime settimane, incontrerà nelle prossime ore anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il ministro degli Esteri Federica Mogherini.
Rossella Tercatin twitter @rtercatinmoked
(8 giugno 2014)