Qui Roma – Gli eroi della Brigata
Favorire la conoscenza storica, ridurre il gap informativo che spesso oscura le vicende della Brigata Ebraica, il corpo di volontari che dall’allora Palestina mandataria (il futuro Stato di Israele) approdarono in Italia per contribuire alla sua liberazione del nazifascismo. Questa la sfida della mostra “Attraverso il Mediterraneo” inaugurata ieri negli spazi della Casa della Memoria e della Storia. Curata da Bice Migliau e caratterizzata da pannelli illustrativi nei quali sono riprodotti documenti, fotografie e manifesti dell’epoca, la mostra è promossa da Roma Capitale e dall’Associazione Romana Amici di Israele in collaborazione con la Comunità ebraica, il Centro di Cultura Ebraica e l’Anpi Roma e Lazio. Nello specifico delle vicende capitoline, oltre allo sbarco ad Anzio e alla liberazione della città, ad essere ricordato è anche il contributo alla riapertura del Tempio Maggiore e delle scuole ebraiche. In una prospettiva nazionale ci si addentra invece nelle più significative battaglie che interessarono il Centro Italia, come lo sfondamento della Linea Gotica all’altezza di Palazzuolo sul Senio e l’ingresso in alcune località rivelatesi strategiche per la cacciata delle forze nemiche.
Malgrado il significativo impegno profuso per garantire il ripristino della democrazia dopo oltre un ventennio di fascismo, impegno pagato anche a prezzo del sangue come ricordano le lapidi dei caduti onorate ogni anno nel cimitero di Piangipane (Ravenna), la consapevolezza del ruolo svolto dai soldati della Brigata è tuttavia molto scarsa. Anche di questo si è inevitabilmente parlato ieri, alla luce (ma non solo) delle nuove tensioni manifestatesi nei cortei del 25 aprile in più piazze d’Italia. Tra i relatori il presidente della Comunità ebraica Riccardo Pacifici, il presidente dell’Anpi Roma e Lazio Ernesto Nassi, il presidente dell’Associazione Romana Amici d’Israele Alberto Tancredi e la responsabile delle Politiche della Memoria di Roma Capitale Carla Di Veroli. A ricordare le azioni della Brigata anche le preziose testimonianze di Silvana Cagli Ajò, Luciana Ascarelli e Alessandro de Bosis.
“Attorno alle iniziative della Brigata Ebraica – ha sottolineato Pacifici – c’è da sempre un deficit di comunicazione che va necessariamente risolto. La mostra che oggi inauguriamo può aiutare così come l’istituzione, e mi auguro che non resti soltanto un sogno, di un ufficio che favorisca un lavoro di ricerca su base quotidiana. La Brigata Ebraica, che combatteva con le insegne del futuro Stato di Israele, ha restituito voglia di vivere e speranza a tutto il paese”.
Riferendosi ai fatti delle scorse settimane, Nassi ha affermato che le situazioni di conflittualità venutesi a manifestare “non aiutano” per poi ribadire, al termine di un discorso molto confuso, che la comunità ebraica “è sempre la benvenuta”. Porte aperte in futuro anche a eventuali delegazioni palestinesi purché chi partecipi, ha spiegato Nassi, “lo faccia rispettando i valori del 25 aprile”. Dopo queste affermazioni si sono registrati alcuni momenti di tensione verbale con il pubblico.
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(12 giugno 2014)