“Medio Oriente, dopo le preghiere adesso servono i fatti”
Il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha dichiarato:
“Le ultime notizie che ci arrivano da Israele, con il rapimento di tre studenti da parte di integralisti islamici, trasmettono profonda inquietudine e il riaffacciarsi di dolori e preoccupazioni che spesso hanno attraversato questi anni difficili per il Medio Oriente. Dopo essere stati convocati dal papa e aver pregato tutti insieme per la pace, dopo aver invocato una benedizione speciale per una regione martoriata e complessa, è il momento di ritrovarci ancora una volta uniti nell’azione pretendendo, dai governi e dalle diplomazie coinvolte nel negoziato, un impegno coerente e realmente fattivo. Lo stesso impegno e le stesse parole di ferma condanna che ci aspettiamo da tutti i protagonisti di quell’incontro. A partire da Abu Mazen, dal quale ci si attendono segni di una effettiva leadership capace di conciliare le dichiarazioni di anelito di pace con i fatti concreti.
Per raggiungere la pace non sono infatti sufficienti i buoni propositi ma servono iniziative conformi a quanto verbalmente dichiarato che mettano in condizione di non nuocere chi disprezza il valore della vita e pratica il terrorismo come strumento di lotta politica”.