Qui Biella – L’antica tradizione del canto
Nell’ambito del ciclo di lezioni tenuto dal rav Elia Richetti presso la sinagoga di Biella, la Comunità ebraica di Vercelli ha aderito all’iniziativa lanciata dal presidente della Comunità romana Riccardo Pacifici, dopo il rapimento di tre studenti di una yeshivah in Israele da parte di integralisti islamici, di fare una tefillah speciale nel Tempio Maggiore della Capitale auspicandone l’immediato ritrovamento. Il pomeriggio è trascorso con il rav che ha fatto un erudito excursus sul “canto nella preghiera”, intrattenendo i partecipanti con una dissertazione a tutto campo sul canto nella tradizione ebraica: i canti portati dagli ebrei di rito askenazita, di rito sefardita, provenzale, italiano, romano, ortodosso, yemenita e canti particolari ormai andati in disuso e dimenticati della Comunità di Trieste, di Gorizia (sua località di provenienza, dove era rabbino capo suo nonno), di Venezia, di Verona (conservato tuttora nella memoria da chi ne fu rabbino capo per anni – l’anziano rav Emanuele Weiss Levi di Biella, ora ospite della casa di riposo di Torino), di Roma, di Torino e di altre località italiane. L’eccezionale capacità evocativa di rav Richetti ha tracciato con dovizia di particolari la storia del canto ebraico che, piano piano nel corso degli anni e specialmente durante la seconda metà dell’Ottocento (negli anni dell’assimilazione) ha subito in diversi luoghi un evoluzione mai consentita nei luoghi di culto, cioè quella di abbinare al solo canto vocale la musica strumentale dell’organo o dell’harmonim. I canti tradizionali delle festività e delle ricorrenze ebraiche, i diversi modi di interpretazione vocali sono stati magistralmente esposti dalla sua voce, conservati solo dalla sua memoria e dalla innegabile capacità vocale che ha dimostrato le differenze delle intonazioni vocali di stessi canti interpretati dalle diverse culture. Al termine della preziosa “lezione”, Rav Richetti, in adesione al desiderio di partecipare la nostra Comunità all’appello di Roma e alla partecipazione di numerose Comunità italiane, con l’augurio e l’auspicio di un immediato ritrovamento dei giovani studenti rapiti, dopo aver esposto ai partecipanti il doloroso evento accaduto in Israele, aperto le ante dell’Aron ha Kodesh ed essersi spostato nella bimah centrale del piccolo Beth ha-Keneseth, ha recitato i Salmi 132-133-134.
Un grande ringraziamento e gratitudine a rav Richetti per averci donato ancora la sua profonda conoscenza, la sua cultura, la sua memoria, la sua voce straordinaria e averci consentito di sentirci veramente uniti a tutto l’ebraismo specialmente nei momenti di particolare gravità che necessitano di una sentita e forte coesione.
Rossella Bottini Treves, presidente della Comunità ebraica di Vercelli e consigliere UCEI
(18 giugno 2014)