Melamed – Il ministro dell’Istruzione israeliano
prende le scuole italiane ad esempio
È stata una visita davvero molto breve, quella compiuta ieri a Torino dal ministro dell’Istruzione di Israele, in Europa per un approfondimento sull’organizzazione scolastica. L’incontro di rav Shai Piron con il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini, in Israele la scorsa settimana, lo ha convinto a passare una giornata in Italia. “Conosco la scuola ebraica di questa città, me ne hanno parlato come di un esempio di assoluta eccellenza, e mi hanno informato dell’ottimo lavoro che vi si porta avanti. Ma oggi avevo un obiettivo diverso e nelle poche ore passate in città ho visitato alcuni istituti il cui modello stiamo pensando di importare in Israele. Si tratta di scuole professionali, un ambito su cui stiamo riflettendo molto, e il loro sistema organizzativo mi ha molto colpito.”
Partito all’alba da Helsinki, dove si era recato per lo stesso scopo, rav Piron nelle poche ore della sua permanenza in città ha visitato diverse scuole, accompagnato da alcuni funzionari dell’ambasciata, ma ha trovato il tempo per incontrare i vertici comunitari. Durante la cena – da Aleph, il ristorante kasher di Torino – ha avuto modo di confrontarsi con il vertici comunitari. Nonostante l’evidente stanchezza c’è stato il tempo per scambiare qualche parola, e il ministro ha mostrato di essere ben informato sulle scuole ebraiche italiane, e in particolare ha ricordato l’accordo appena firmato con la scuola milanese del Merkos: “Conosco bene rav Igal Hazan, e il progetto che abbiamo portato avanti insieme è davvero importante per Israele. Rientro in Israele domattina prestissimo e mi aspettano alcune settimane di lavoro molto intenso sul progetto che mi ha portato qui in questi giorni, penso si potranno fare cose molto interessanti insieme”.
Dopo cena è rimasto il tempo di una breve visita alla comunità, dove rav Piron è rimasto molto impressionato dalla grandezza e dalla maestosità della sinagoga. Al tempio piccolo in particolare ha voluto intonare quella parte della tefillah che si recita prima del rientro del Sefer, in cui si fa riferimento alle persone rapite invocando la misericordia divina, chiudendo così la giornata nel nome di Eyal, Gilad e Naftali prima di ripartire, nuovamente all’alba, per Israele.
Ada Treves twitter @atrevesmoked
(20 giugno 2014)