Qui Firenze – Diritti e cittadinanza
Nel mondo che cambia, nelle società che cambiano, imprescindibilmente centrale è una riflessione attorno al concetto di cittadinanza. Confermando la propria capacità di stimolare il confronto sulle grandi sfide del presente, il Balagan Cafè – giunto al suo terzo appuntamento per il 2014 – sceglie proprio questo tema per inaugurare una nuova serata densa di riflessioni e con il consueto riscontro positivo sul fronte della partecipazione: molte centinaia infatti i fiorentini, che anche questo giovedì, hanno scelto di raccogliersi nel giardino della sinagoga.
“Un nuovo concetto di cittadinanza per Firenze” il titolo dell’incontro, animato dalle riflessioni della presidente della Comunità ebraica Sara Cividalli, del rabbino capo Joseph Levi, dell’assessore comunale al welfare e alle pari opportunità Sara Funaro, dell’ex consigliere comunale Ugo Caffaz, dell’imam Izzedin Elzir, di Pape Diaw (Centro studi africani), Mercedes Frias (Prendiamo la parola), don Alfredo Jacopozzi (centro per il dialogo interreligioso dell’arcidiocesi), Maria Cristina Carratù (giornalista ed ex presidente dell’associazione Dialoghi). A introdurre gli interventi il giornalista Raffaele Palumbo di Controradio, che ha raccontato la serata in diretta sulle proprie emittenze.
Nell’introdurre l’incontro la presidente Cividalli ha voluto rivolgere un pensiero agli studenti israeliani rapiti e a tutti quei giovani che nel mondo sono privati dei diritti e delle libertà. Proposte fattive su come implementare iniziative che favoriscano l’integrazione sono quindi arrivate dai partecipanti: Caffaz ha ad esempio proposto di eliminare il termine “razza” dal terzo articolo della Costituzione, mentre l’assessore Funaro ha tracciato una panoramica del lavoro svolto in queste prime intense settimane in Palazzo Vecchio. Diritti, cultura, dialogo interreligioso. Un passaggio inevitabile alla luce del recente conferimento del Fiorino d’Oro alle guide spirituali di Firenze sul quale si sono confrontati il rabbino Levi e l’imam Elzir. Sollecitazioni significative sono arrivate anche da due addetti ai lavori come Jacopozzi e Carratù, entrambi da tempo impegnati sul fronte associativo, mentre sia Diaw che Frias hanno invitato alla costruzione di luoghi di aggregazione che possano motivare le istituzioni a farsi portatrici del rinnovamento e del rispetto di ogni singola individualità in un mondo che si fa sempre più complesso e sfaccettato.
Dopo una sosta nell’area di ristoro, con protagonisti i menu tematici ideati dallo chef Jean Michel Albert Carasso, la parola è quindi passata all’arte. In scena, sul sagrato del Tempio, i talenti musicali delle comunità peruviana, georgiana e albanese. A introdurre le performance l’ideatore del Balagan Cafè, l’artista e assessore alla cultura della Comunità ebraica Enrico Fink.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(27 giugno 2014)