Oltremare – Fuoco
Che piovano missili o che tiri solo vento, che qualcuno spenga male il barbecue o che un piromane butti fiammiferi in punti strategici di boschi arsi dal sole, il risultato in queste settimane è uno solo: fuoco.
Siamo un paese arido, tolte poche zone molto circoscritte, e non so spiegarmi perché a scuola non si insegni (o non si insegni abbastanza bene) la prevenzione contro gli incendi. Il KKL, che in mezzo a polemiche sull’uso dei fondi è comunque il difensore del verde israeliano, pubblica annunci e promuove pubblicità progresso prima di ogni festa nazionale accompagnata da “mangal” (grigliate collettive, che nei parchi pubblici diventano tappeti di griglie fumanti, senza soluzione di continuità, prova fra l’altro che la maggior parte del popolo è ancora fortemente carnivora).
Non basta, evidentemente. Il gigantesco incendio che nel 2010 dimezzò in quattro giorni di vero inferno il bosco del Monte Carmelo, fu causato pare da due adolescenti e un nargilè. In dicembre, con il vento che cambiava continuamente direzione, anche senza il caldo dell’estate il bosco era secco, la pioggia lontana. Ci son voluti i rinforzi dalla non amatissima Turchia, per dar man forte ai nostri aerei antincendio.
La settimana scorsa sono andate in fumo larghe zone di Ein Karem e Kiryat Yovel, quartieri di Gerusalemme, verdi ed estesi. Causa? Pare la lentezza della Forestale nel sgomberare gli alberi ormai secchi, abbattuti dalla grande neve di quest’inverno. Un bel paradosso. In altri posti si dice che piove sempre sul bagnato, qui brucia tutto perché prima ha nevicato.
Sabato scorso è poi bruciata in parte una fabbrica di vernici nella zona industriale di Sderot. Quattro dipendenti erano in fabbrica nonostante la chiusura, salvi perché veloci a correr fuori. Qui però non c’entrano i mangal né i nargilè: c’entra un missile sparato da Gaza, da qualcuno che in cuor suo sperava di fare dei morti. Gli è andata male, ma ha tolto per mesi a Sderot una fabbrica, che da da mangiare a delle famiglie.
I danni di quel fuoco sono simili a quelli di ogni fuoco, ma in qualche modo bruciano di più.
Daniela Fubini, Tel Aviv twitter @d_fubini
(30 maggio 2014)