…Spinoza
Steven Nadler ci racconta, in un divertente articolo di ieri su Repubblica, perché la Comunità ebraica di Amsterdam ha deciso l’anno passato di non revocare lo herem lanciato sul grande filosofo nel 1656. E le motivazioni appaiono molto solide. La più solida è che lo stesso Spinoza non sarebbe stato molto interessato a rientrare nella Comunità. Il che è ben vero, se si pensa al filosofo che viveva sereno tornendo lenti e scrivendo, lontano da ogni Chiesa o Sinagoga, in mezzo ad un mondo in cui l’appartenenza religiosa era fondamentale e costitutiva. Poi, perché la scomunica riguardava un Baruch Spinoza vivo e non un Baruch Spinoza morto. Che senso avrebbe ora revocarla? Ma poi, e questo mi sembra anche importante, perché la scomunica ebraica dell’eretico Spinoza, come quella cattolica dell’eretico Galilei, ci ammoniscono dei rischi della repressione intellettuale e religiosa. E forse per questo revocarle è inutile, non sana le ferite ma mette la memoria fra parentesi. E quindi, lasciamo che Spinoza continui tranquillamente ad essere un eretico.
Anna Foa, storica
(30 giugno 2014)