“Riaffermiamo il valore della vita umana”
Siamo tutti sgomenti di fronte a tanta crudeltà e barbarie. Avevamo pregato per la salvezza di Eyal, Gilad e Naftali e sperato che l’esercito d’Israele riuscisse a ritrovarli in vita e a riportarli nelle loro famiglie. Stentiamo oggi ad ammettere che i giorni che passavano aumentavano dubbi e timori e affievolivano le speranze. Durante questi lunghi giorni di sofferenza, dolore e speranza, sono però ripresi i lanci di missili sul territorio israeliano e sono aumentate le minacce provenienti dalla Siria. Uno scenario che peggiora di giorno in giorno, che richiederebbe sforzi congiunti da parte dei governi europei per spingere le autorità palestinesi ad arginare questa nuova ondata di terrore e violenza. Verrà ora il momento della solidarietà e della partecipazione dei politici di ogni estrazione, ma sarebbe invece il momento di azioni concrete di tutti i governi europei a sostegno del processo di pace per garantire a Israele e ai suoi vicini un futuro di normali relazioni diplomatiche e di sviluppo sociale. Esortiamo il governo italiano, come già avvenuto in un passato anche recente, a farsi promotore di azioni contro il terrorismo e in difesa della popolazione civile. Chiediamo che cessi la propaganda anti israeliana e l’uso di facili slogan originati dal pregiudizio e dall’ignoranza. Perché tragedie e crimini come questi non si ripetano, al dolore e alla preghiera deve seguire la riaffermazione del vero valore della vita umana e la sconfitta dell’odio e della violenza. Auspichiamo che tutti gli uomini di buona volontà e tutti coloro che occupano posti di potere sappiano trovare insieme i modi giusti di percorrere la strada per la convivenza pacifica indicata nel recente incontro in Vaticano. Che la memoria di queste tre giovani vite sia di benedizione e sprone per tutti noi.
Roberto Jarach, vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
(1 luglio 2014)